La piacevole escursione termica, strappa il primo sorriso. Sono le 17 a Burton Upon Trent, cittadina di 72mila abitanti ad una quarantina di minuti da Birmingham e rispetto a Trigoria sembra di essere in un altro mondo. De Rossi entrando in campo abbozza un sorriso, si sfrega le mani e urla alla squadra: «Così adesso non vi lamentate più del caldo».
Nel giro di poche ore la Roma è infatti passata dai 35 gradi della Capitale ai 19 di quella che, nell’immaginario popolare, in molti penseranno ad una ridente’ cittadina inglese. Di ridente in realtà ha ben poco ma a 6 miglia (una decina di chilometri) può annoverare un fiore all’occhiello come il St George’s Park National Football, casa del calcio inglese, dove le 23 selezioni (maggiori e giovanili, sia maschili che femminili) preparano i grandi appuntamenti.
Il mercato non è finito ma dopo aver investito già un centinaio di milioni per i sei volti nuovi, l’impressione è che Ghisolfi (a seguito del gruppo a Burton Upon Trent), voglia ora pensare alle uscite. In primis c’è Abraham: la Roma chiede 25 milioni ma l’inglese ha messo in stand-by West Ham e Everton perché vuole andare al Milan. Per ora il club giallorosso non intende accettare contropartite ma tra qualche giorno potrebbe iniziare a prendere in considerazione i nomi di Calabria, Saelemaekers e Okafor.
A destra il preferito di DDR rimane Bellanova: Pubill e Assignon le alternative più accreditate. Resta poi da colmare la casella dell’ala sinistra «che occupi l’ampiezza e che giochi anche con i piedi sulla linea del fallo laterale». Oltre ai giovani Nusa e Wesley, da più parti si mormora di un possibile ritorno di fiamma per Chiesa, ormai scaricato dalla Juventus la cui valutazione è scesa a 18 milioni. Possibilità che dal quartier generale giallorosso, almeno ad oggi, viene esclusa.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina