Ieri è andato in scena un ulteriore passo in avanti per la realizzazione dello Stadio della Roma. Nel pomeriggio si sono infatti concluse le operazioni di sgombero delle due abitazioni (una in muratura e altre simili a baracche con tetto in lamiera) in via degli Aromi, a Pietralata, zona in cui ci saranno le indagini necessarie per aprire il cantiere della nuova struttura che ospiterà il club giallorosso. Il tutto si è svolto in estrema tranquillità nonostante il dissenso dei parenti delle quattro persone interessate.
«Io sono praticamente nata qui – afferma Fabiana Ciciriello, una delle proprietarie dei terreni – sono cresciuta qui con i miei nonni dal lunedì al venerdì mentre i miei genitori lavoravano. Qui ci sono stati i miei bisnonni, nonni, mio padre e poi io. Il primo insediamento è del 1919 con la prima campagna di ripopolamento della campagna romana. Lo Stato diede queste terre a orfani e reduci della prima guerra mondiale. Abbiamo proposto di fare un parco educazionale per i bambini ma nessuno ci ha ascoltato, noi siamo terrorizzati perché io non ho un’altra casa».
Lo sgombero è stato possibile dopo il rifiuto della richiesta dei residenti di sospendere l’efficacia delle ordinanze prima dal Tar lo scorso 1 agosto, e poi due giorni fa dal presidente della settima sezione del Consiglio di Stato, che non ha rilevato elementi sufficienti tali da giustificare la modifica della decisione in primo grado, senza contare che i ricorrenti non hanno dimostrato di possedere il diritto di abitare in quei terreni. Le motivazioni che hanno portato a questa decisione sono molteplici: innanzitutto le aree sono di proprietà del Comune di Roma, essendo inoltre inserite nel «patrimonio indisponibile», ovvero non possono essere vendute (tant’è che la Roma chiederebbe la concessione delle aree). Inoltre in primo grado il Tar ha sottolineato come il Comune abbia manifestato chiaramente la volontà di destinare il bene a un pubblico servizio.
«I terreni a Pietralata di proprietà di Roma Capitale, utili alla realizzazione del nuovo stadio dell’AS Roma, da oggi sono nuovamente liberi – afferma in una nota l’assessore al Patrimonio di Roma Capitale Tobia Zevi – continua il nostro impegno affinché l’iter per la realizzazione dell’impianto possa proseguire agevolmente. Oggi abbiamo coordinato un intervento delicato, strategico per questa grande opera, per consentire le indagini e gli interventi necessari alla costruzione del nuovo stadio».
Non è tardata ad arrivare la nota dei comitati contrari alla costruzione dell’impianto, che il 21 settembre terranno un’assemblea pubblica proprio nella zona interessata: «Il progetto dello stadio della Roma a Pietralata è il simbolo della visione di uno sviluppo predatorio di questa giunta di sinistra che ignora sistematicamente i veri bisogni della cittadinanza e dei ceti più emarginati».
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli