Shomurodov e Solbakken stanno per lasciare la Roma. Ieri è stata una giornata importante perché i due attaccanti, fuori dal progetto di Daniele De Rossi, hanno sciolto gli ultimi dubbi accettando le nuove destinazioni. Solbakken ha detto sì al prestito all’Empoli dopo le avventure poco fortunate tra Grecia (Olympiacos) e Giappone (Urawa). E’ tutto definito: lo scambio di documenti è già storia, mancano solo visite e firma. Il norvegese, quindi, giocherà in Italia con un’altra maglia, mentre Shomurodov ha in tasca un biglietto con destinazione Stati Uniti.
L’Atlanta United fa sul serio, ha prima preso informazioni e registrato il gradimento dell’uzbeko per la Mls, poi ha intavolato una trattativa vera e propria con la Roma. Al momento sono in corso dei dialoghi, ma la strada sembra spianata verso una cessione a titolo definitivo. L’Atlanta United, del resto, non ha problemi di natura economica, da tempo cerca rinforzi in attacco dato che di recente ha venduto Thiago Almada al Botafogo per 20 milioni di euro. Con queste cessioni, la Roma alleggerisce la rosa e anche il monte ingaggi, risparmiando oltre 2 milioni di euro.
Ma è solo l’inizio. La Roma deve stare dentro certi parametri finanziari. Gli investimenti su Dovbyk, Soulé e Le Fée devono trovare un bilanciamento con delle uscite e dei tagli. Ghisolfi, attraverso degli intermediari, è al lavoro e sta cercando di sondare il mercato saudita (e non solo) per comprendere se riesce a piazzare giocatori come Smalling e Paredes, che tra l’altro hanno degli ingaggi molto alti. La situazione più complessa riguarda l’argentino, un fedelissimo di De Rossi, che ha già declinato un’offerta mostruosa dall’Arabia per giocare l’ultima stagione in giallorosso prima di tornare al Boca. In caso di addio, la Roma lo sostituirebbe con Soumaré, un centrocampista più dinamico. In uscita c’è anche Kumbulla, reduce dal prestito al Sassuolo. Senza dimenticare che Zalewski, Bove e Abraham sono cedibili ma solo alle condizioni dettate della Roma, cioè a titolo definitivo e non a prezzi low cost.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia