L’eredità da raccogliere è di quelle pesanti. Artem Dovbyk ha il compito di fare meglio di Romelu Lukaku, capace di realizzare 21 gol stagionali di cui 13 in campionato. C’è solo un modo per superare Big Rom: segnare a raffica. Magari iniziando dal debutto a Cagliari. L’ucraino sarà il terminale offensivo della Roma in Sardegna. Neanche a dirlo: è uno dei giocatori più attesi, forse il numero uno. Perché ha alle spalle un campionato strepitoso con il Girona, condito da 24 gol nella Liga e dal pass per la Champions League. E poi perché è stato pagato 32 milioni di euro (più 6 di bonus) per dare potenza e muscoli alla manovra dopo un lungo corteggiamento.
In Spagna ha segnato in tutti i modi possibili: 10 gol di sinistro, 1 di destro e 6 di testa, inoltre ha trasformato 7 rigori. Daniele De Rossi l’ha inquadrato così a poche ore dal primo impegno in campionato: “Come caratteristiche non è troppo diverso da Lukaku, è un finalizzatore forte, veloce, abbastanza pulito, decisivo, attacca bene lo spazio. Le consegne sono più o meno quelle, ma stiamo cercando di non dargli troppe indicazioni perché mi sono accorto che all’inizio del ritiro gli dicevamo troppe cose”.
Dovbyk, dunque, si scalda per dare alla Roma solidità spalle alla porta e freddezza negli ultimi metri, lì dalle parti di Scuffet. La punta conta di superare quota 20 gol per la terza stagione di fila: una missione non impossibile vedendo i suoi numeri. Davanti non sarà solo: a illuminare il gioco spazio sulla corsia di destra a Soulé (con Dybala in panchina), l’altro grande acquisto dell’estate, mentre a sinistra El Shaarawy sembra in vantaggio su Zalewski per completare il tridente. Insomma, sarà un attacco per due terzi da scoprire. Con Dovbyk in vetrina, da boa centrale.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia