La protesta sul web è nata in modo silenzioso, almeno finché le sensazioni delle ultime ore non spostassero l’ago della bilancia verso la paura di un «disastroso» insuccesso. La possibilità di interrompere l’iter del progetto per il nuovo stadio della Roma ha infatti scatenato l’ira giallorossa sui social network, dove centinaia di tifosi hanno cominciato l’opera di supporto mediatico per sostenere la società e scagliarsi contro il probabile stop pensato dal comune capitolino. Per questo la rete, tra Twitter e Facebook, ha registrato un sempre più alto numero di condivisioni invitando la tribù romanista a presentarsi sotto le scalinate del Campidoglio, dove in giornata i proponenti incontreranno gli stati maggiori del sindaco Raggi. Un incontro che salvo nuovi imprevisti si svolgerà nel pomeriggio (intorno alle 16), anche se probabilmente già dalla tarda mattinata si comincerà a registrare il lungo accompagnamento dei primi tifosi romanisti intenzionati a scendere in piazza. Almeno sulla carta, numeri sicuramente diversi dal sit-in andato in scena tre giorni fa nei pressi del Vittoriano, dove una cinquantina di sostenitori del Movimento 5 Stelle hanno manifestato contro il progetto di Tor di Valle, invitando il sindaco a declinare ogni tipo di contatto con James Pallotta per il prosieguo della trattativa.
La teoria della speculazione edilizia e dei problemi legati al rischio idrogeologico è stata smantellata nelle ultime ore grazie all’intervento diretto del presidente romanista e del club, decisi nel dimostrare (attraverso l’utilizzo dei social) l’eco sostenibilità e i numeri reali dell’intero impianto. Interruttore in grado di incrementare le adesioni di una protesta preannunciata pacifica, ma che di conseguenza ha già allertato le forze dell’ordine, pronte a presidiare il Campidoglio (se ce ne sarà bisogno) sin dalle prime ore dell’alba. In molti si sono fatti sentire anche ieri sera all’Olimpico prima della sfida di Europa League con il Villarreal, quando dalla Curva Sud sono partiti distintamente cori contro Beppe Grillo e Virginia Raggi. Ha usato tutta la diplomazia possibile invece il diesse Massara, tornato sull’argomento prima del fischio d’inizio: «Siamo consapevoli che lo stadio di proprietà porti un impatto positivo sia sui risultati che sui ricavi. Vado anche oltre, perché la cosa importante è garantire ai cittadini un impianto bello e sicuro».