Alla fine si riduce tutto a una scelta. E Nicolò Pisilli ne ha fatta una di cuore: restare alla Roma. Avrebbe potuto accettare il Lask che si è fatto sotto quando il mercato italiano era ormai chiuso (in Austria le trattative si fermeranno il 5 settembre). Avevano chiesto un prestito, ma alla fine la differenza l’hanno fatta il centrocampista e Daniele De Rossi.
Nicolò durante gli allenamenti, il tecnico consegnandogli la maglia da titolare contro la Juventus: “Pisilli è un segnale per tutti. C’è spazio per tutti quelli che vanno forte in allenamento, quelli così li tratto un po’ meglio rispetto agli altri. Ha tutto: freschezza e qualità, se ti alleni come lui poi giochi la domenica”, ha spiegato DDR nel post Juve.
Tra luglio e agosto, si sono affacciati anche il Lecce di Corvino, il Monza e il Venezia. Società che ha rifiutato perché rassicurato proprio da De Rossi. Il ragazzo avrebbe voluto giocare con più continuità in Serie A perché i suoi mezzi tecnici glielo avrebbero permesso. Ma era consapevole che farlo alla Roma sarebbe stato complicato; soprattutto dopo l’arrivo di Koné, giunto in giallorosso gli ultimi giorni d’agosto.
Ed è lì che l’ipotesi Lask stava quasi per convincere il diciannovenne. Poi, degli allenamenti molto centrati, il coraggio di De Rossi di schierarlo contro la Juve e l’amore per la squadra per la quale ha sempre tifato, lo hanno portato ad accantonare l’idea e scommettere su se stesso. Essere guidato da un tecnico che è stato uno dei più grandi centrocampisti d’Europa e giocare in un top club, non ha prezzo per Nicolò.
De Rossi lo aveva premesso già alla vigilia della sua prima partita di allenatore: “Mi ha impressionato”. A portarlo in prima squadra, però, è stato José Mourinho facendolo debuttare il 6 maggio del 2023 contro l’Inter in pieno recupero.
Mentre il 14 dicembre di un anno fa, ha siglato la sua prima rete nel 3-0 inflitto allo Sheriff. Un talento nato nel vivaio giallorosso dove è entrato a otto anni ed è stato proprio il papà di De Rossi, Alberto, a portarlo in Primavera. Oltre a giocare, frequenta anche l’università di Scienze motorie, perché già pensa a un futuro senza pallone. Intanto in questa pausa raggiungerà la nazionale Under 21. Insieme a lui Baldanzi.
FONTE: Il Messaggero