Novanta minuti di dialogo e scambio di idee. La riunione annuale fra vertici arbitrali e allenatori di A viene fatta anche per questo: per migliorarsi. Mancavano sette prime firme (Gasperini, Italiano, Conte, Palladino, Gilardino, Runjaic e Fabregas) ,a la presenza del vice è stata assicurata: e quando il designatore Gianluca Rocchi mostra ai tecnici vari video inerenti al fallo di mano in area – chiedendo se punibile o no – quasi tutti dicono la propria e Rocchi ascolta.
Vanoli, Pecchia, Nesta, De Rossi, Motta e Simone Inzaghi sono stati i più attivi nella riunione, su vari temi. Evolversi è la direzione, un po’ come la sempre massiccia presenza in gare di livello alto di arbitri poco più che trentenni: gli allenatori hanno dimostrato di accettarli e il designatore ha apprezzato.
Uno dei “gradi” di giudizio da parte degli Organi Tecnici è anche la gestione della gara davanti ai perditempo. In pratica, nella riunione è stato detto che più una squadra perde minuti apposta (simulazioni, buttarsi a terra, ripresa del gioco ritardata) e più vengono assegnati minuti di recupero.
Non si è parlato di Challenge (la chiamata del Var da parte dei tecnici), tutti hanno apprezzato la rapidità dei controlli Var (una volta erano eterni, adesso più snelli), poi si è passati ad altri due concetti importanti. Uno: il ruolo sempre più importante dei capitani. Il secondo: massima severità per chi picchia. De Rossi, su questo tema, ha dialogato molto.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – Della Vite / Saetta