Le toffees sono caramelle inglesi di solito dolcissime. Ma i Toffees – con la maiuscola, sono il soprannome dell’Everton– sono risultati amarissimi. È stato così prima per 777 Partners, la holding di Miami proprietaria del Genoa, che con la lunga e fallita scalata al club di Liverpool, definitivamente dichiarata conclusa il 1° giugno, ha visto coincidere l’inizio dei suoi guai finanziari e giudiziari tuttora dall’esito incerto; poi per i Friedkin, la famiglia texana proprietaria della Roma, che con una operazione rapida sembrava a un passo dall’acquisto del club di Liverpool, salvo improvvisamente rinunciare, il 19 luglio.
E ora, 15 settembre, non lungo il Merseyside bensì lungo il Bisagno, in un curioso “no-Everton match” sono rossoblù e giallorossi a sfidarsi. Questi ultimi, post “no-Everton”, hanno gestito col nuovo ds Florent Ghisolfi la campagna acquisti più costosa della loro era romanista: 127 milioni di euro spesi.
Qualche esempio: cartellino più caro quello del centravanti ucraino Artem Dovbyk, dal Girona per 30,5 milioni più 5,5 di bonus; a centrocampo i francesi Le Fée e Manu Koné, rispettivamente 23 e 20 milioni; alla Juve 26 milioni più 4 di bonus per Matias Soulé. Però anche molta confusione. Paulo Dybala nel “no-Everton match” ci sarà: il dubbio è se dall’inizio, di ritorno dall’Argentina, al pari di Soulé.
FONTE: Il Secolo XIX – M. Casaccia