Sarà per la suggestione che consiglia la destinazione, ma il primo riferimento che ispira la complicatissima sfida di pranzo (Genoa-Roma, calcio d’inizio ore 12,30, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) è guardare e in qualche modo farsi rassicurare da quella faccia un po’ così che ha De Rossi prima di andare a Genova.
È sempre una faccia fiera, serena e romanista anche quando è contrariata come si è notato ieri mattina, quando ha dovuto dedicare ancora una volta la parte più attesa della conferenza stampa di presentazione della partita ad argomenti che esulano dalle sue competenze e che se avesse potuto gestire per conto suo avrebbe gestito indubbiamente in maniera diversa. Così come magari può essere accaduto per la vicenda Dybala, e magari per Bove, e per Danso e il cambio con Hummels ed Hermoso e chissà per quanti altri temi trattati dalla Roma in questi interminabili giorni d’estate.
Ci mancava Zalewski, insomma, e chi pensava che Ddr si sarebbe rifugiato in qualche giochino di parole per evitare di affrontare il discorso non ha ancora capito che cosa lega così pervicacemente Daniele alla sua città: l’insopprimibile desiderio di raccontare sempre e comunque la verità alla gente che ama questi colori prima ancora che questa squadra. Poi sì, De Rossi ha chiesto ai tifosi (e, a quanto pare, ottenuto) di essere giudicato solo per il suo lavoro da allenatore, ma se la stragrande maggioranza del popolo romanista lo sostiene con tanta convinzione un motivo ci sarà. (…)
Così anche oggi il settore ospiti del Ferraris brulicherà di cuori appassionati pronti a sostenere la squadra alla ricerca della prima vittoria della stagione. Non è stato l’avvio dei sogni, anzi in qualche modo ha ricalcato il penoso esordio della stagione scorsa, con la differenza del punticino rimediato alla terza uscita dopo il pareggio di Cagliari e la sconfitta casalinga con l’Empoli. Un punto in più per la Roma, due in meno per le capolista, quindi la faccenda è meno complicata di un anno fa e soprattutto le prospettive più confortanti. (…)
Oggi ci saranno da fare le prime scelte difficili, in difesa, in centrocampo e in attacco. Ne parliamo a parte e invece qui ci soffermiamo sulla forza dell’avversario, penalizzato in classifica dall’ingiusta sconfitta col Verona prima della sosta, dopo un pareggio con l’Inter e una vittoria a Monza che avevano esaltato l’ambiente. Oggi Gilardino cercherà la sua rivincita immediata. Da dieci anni in qua, l’unica sconfitta per la Roma è stata quella rovinosa dello scorso anno, quando traballò per la prima volta il trono di Mourinho. Succederebbe lo stesso se vincesse il Genoa anche oggi. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco