Una Roma “in abito blu” (oggi vestirà la terza maglia scura), ma con poca voglia di eleganza e fronzoli: solo praticità e concretezza, nelle intenzioni. E con un tecnico, Ivan Juric, al debutto all’Olimpico dopo essere subentrato mercoledì scorso a Daniele De Rossi, che rilancia Paulo Dybala in grande stile sulla trequarti e che non arretra di un millimetro davanti all’obiettivo della stagione chiesto dai Friedkin: la Champions. Quello che ha parlato ieri a Trigoria nel corso della sua prima conferenza stampa, è sembrato un allenatore col sacro furore addosso in versione “instant coach”. Pronto cioè a inserirsi subito e proseguire il lavoro di DDR senza stravolgere la squadra: se possibile, aggiungendo quell’aggressività in più in tutte le zone del campo che è l’unità di misura del suo gioco “totale”.
E allora è inutile nascondersi: “L’obiettivo generale è entrare in Champions e restarci”. E allora è pure superfluo, allo stesso modo, sottolineare come per arrivarci nell’Europa che conta ci voglia lo spirito di gruppo delle squadre del croato, ma anche i tocchi di classe della Joya: “Paulo è intelligente e fa un buonissimo lavoro difensivo — ha detto Juric —. Tutti conosciamo le qualità, vorrei farlo giocatore da attaccante destro e ho visto che fa tutte e due le fasi benissimo. È chiaro che non deve fare i 100 metri, non vedo nessun problema. In attacco, se sta bene veramente, è di grandissima qualità”. Un Dybala nuovo ago della bilancia giallorossa, dunque, che potrà anche giocare all’occorrenza accanto al connazionale Matias Soulé, finito nell’anonimato nelle ultime giornate per esigenze tattiche.
In un confronto tecnico non da poco con l’allenatore rivelazione della Serie A, Kosta Runjaic, anche lui di origine croata, il “primo” Juric è un concentrato di energia e carattere e non avverte alcuna pressione addosso nel giorno in cui deve cominciare a mostrare le sue qualità di stratega nella gestione del match: “Lavoro da 14 anni tra Primavera, vice, B e negli ultimi 8 anni in Serie A. Sicuramente la Roma è la squadra più grande che io abbia mai allenato. Senza nasconderlo è una grandissima occasione e quando queste capitano non pensi al contratto. Devi dimostrare che sei capace anche di guidare una grandissima squadra. Vedendo la rosa penso che si possa fare bene”.
E per sorprendere l’Udinese il tecnico punta ancora sull’aggressività nelle zone calde del campo, forte delle statistiche che hanno visto la scorsa stagione il suo Torino, ad esempio, risultare la seconda squadra in A per anticipi nella metà campo avversaria dopo l’Atalanta. Oltre ai singoli Mario Hermoso e Mats Hummels (che lavorano per essere al top a stretto giro) e l’esterno Nicola Zalewski (che avrebbe il gradimento del croato nel caso venisse reintegrato), gli elementi in più per questa nuova esperienza di Juric in giallorosso si chiamano poi costruzione dal basso e possesso palla: non solo fisicità. Al resto potrà pensarci lui, Dybala. Che può ripartire oggi, dopo un’estate in cui è successo di tutto, per fare quello che gli riesce meglio: il giocoliere, il fantasista, il talento “intelligente”, per dirla col nuovo tecnico.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. D’Urso