Google, ricerca: “Aforismi/frasi silenzio/ vuoto/assenza” eccetera. Esce sicuramente qualcosa di buono da infilare in questo pezzo di presentazione di Roma-Udinese. Un tuffo digitalizzato per cercare di spiegare a qualcuno questo vuoto sincronizzato (tra le 18 e le 18.30). “Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza” (Oscar Wilde).
Aspetta, qualcosa di più elaborato: “Per colmare un vuoto devi inserire ciò che l’ha causato. Se lo riempi con altro, ancora di più spalancherà le fauci. Non si chiude un abisso con l’aria” (Emily Dickinson). Devi inserire ciò che l’ha causato… Cioè devi capire veramente perché la tua gente oggi per mezz’ora è assente, anche se la distanza sembra già diventata “abissale” (questo dovrebbe essere Tananai mi dicono, non pratico).
Devi quantomeno capire o provare a farlo altrimenti succede questo: “Il vuoto fa paura solo a chi vuole riempirlo a tutti i costi”. Questo l’ha scritto un utente twitter, dice google, ed è tipo meglio di Wilde e Dickinson. Pensa te. Non bisogna avere paura (anche perché la protesta è civile, altrimenti sarebbe solo da condannare) ma cercare di capire e magari ammettere qualche errore. Anche se questo su De Rossi è bello grosso. E non so come si possa ricucire lo strappo del cuore. Io penso che la Roma qualcuno tra Tolstoj e Trigoria l’abbia studiata così, con google.
Beh visto che hanno licenziato Daniele De Rossi con un algoritmo, a questo punto – secondo l’algoritmo – è probabile. Sempre che l’abbiano studiata la Roma. Sempre che la considerino una cosa seria e non scontata, sempre che considerino i tifosi tifosi prima ancora che clienti o quantomeno non solo clienti, sempre che non diano per scontato che il mondo della Roma vada avanti a “sold out” preparati a pacchetti, perché tanto quelli – i tifosi – capirai vengono sempre, quelli capirai… Quelli non li capirai mai se ragioni così, né con google, né con l’expected gol: a noi basta che la Roma è la Roma.
Dovreste essere contenti di questa protesta, è questo il punto. Perché significa che almeno il popolo è vivo. È come in un rapporto d’amore, se si arriva all’indifferenza siamo al capolinea, stop, prossima, fermata, scendo. Gli indifferenti Dante non li ha messi nemmeno all’Inferno, non si meritavano nemmeno quello (probabilmente stavano beati a fa ricerche – visti i tempi – su explorer). Il tifoso della Roma che non fa passare la cacciata di De Rossi è un tifoso che ribadisce se stesso e il suo tifo per la Roma. Lo rinnova. Lo ribadisce. Lo rilancia. Pensa che tristezza se davvero tutto passasse sempre in nome di chissà cosa (mercato, scelta tecnica, bilancio o, davvero dell’expected gol).
Spegnete l’internet, come si dice, expected love. Guardate gli occhi di Daniele De Rossi quando giocava con la Roma, quando l’allenava (maledetto tempo imperfetto) e guardategli quel luccichio e quella sofferenza che gli brillava dentro. È la stessa che c’hanno tutti i tifosi della Roma. Quella non si spegne, quella non si negozia, quella non si esonera, quella non si ammaina. “Quel luccichio che mio padre aveva quando parla di Giacomo Losi, e quello che ho io quando parlo di Daniele De Rossi…”. Giacomo Losi. Daniele De Rossi… A proposito dell’assenza e del vuoto. “Se c’hai un core tu me poi capì, se c’hai un amore tu me poi segui… Annamo via tenemose pe mano…” Che significa? Google translate in questo caso è bono. Il resto è persino più semplice, quasi matematica: avete tolto una bandiera da casa sua, i tifosi stanno dove è stata messa: fuori. I tifosi stanno con la Roma sempre, soprattutto in questa mezz’ora d’amore di oggi pomeriggio. Forza Roma. Forza Ivan Juric. Forza Roma.
FONTE: Il Romanista – T. Cagnucci