La parola chiave adesso è transizione. La scalata all’Everton e alla Premier League alimenta indiscrezioni su un futuro rivoluzionario per la Roma. L’ipotesi di cessione del club per un miliardo a un fondo saudita continua a circolare con una certa insistenza, soprattutto dopo l’uscita di Lina Souloukou che aveva smentito con decisione la possibilità lo scorso 29 maggio. E così per una volta, sorpresi dalla contestazione popolare, i Fredkin sono usciti allo scoperto con una lettera aperta ai tifosi che mira a spegnere ogni voce: «L’eventuale acquisizione dell’Everton non modifica in alcun modo il nostro impegno verso la Roma.
Al contrario, la sinergia tra i club potrà portare solo vantaggi alla Roma. Ogni club del nostro portafoglio opera indipendentemente e la Roma rimane al centro delle nostre ambizioni calcistiche. Potete stare tranquilli: il nostro impegno in termini di tempo, risorse ed energie verso la Roma non sarà ridotto. Il nostro obiettivo è chiaro: vedere la Roma competere costantemente ai più alti livelli del calcio europeo». (…)
Intanto, tornando alla transizione, i Friedkin hanno scelto un amministratore delegato ad interim: sarà Lorenzo Vitali, 37 anni, avvocato diventato molto influente a Trigoria. Ha gestito alcune tra le vicende legali più spinose che la società ha affrontato negli ultimi mesi, comprese alcune cause di lavoro interne che hanno creato scompiglio. Era un uomo molto stimato anche da Lina Souloukou.
Se poi i Friedkin ricorreranno al solito algoritmo per individuare un manager “definitivo” lo scopriremo nel tempo. Così come scopriremo se finalmente, come ha sottolineato Claudio Ranieri, verrà posto rimedio a una carenza anomala: «Non c’è un uomo di calcio a Trigoria e questo dispiace». Sono diversi i manager che si sono proposti (o che sono stati contattati) nelle ultime ore. Nessun curriculum virtuale è stato però accolto, per il momento.
La gestione sportiva, sempre a tempo, rimane così affidata a Florent Ghisolfi, detto Flo, che finalmente potrà provare a svolgere il compito che gli era stato assegnato formalmente a maggio: direttore dell’area tecnica. Quando Souloukou frequentava gli stessi corridoi non è quasi mai riuscito a lasciare il suo marchio. In tanti si sono accorti che Ghisolfi è stato il primo ad abbracciare Ivan Juric dopo la vittoria contro l’Udinese. Forse (sicuramente) non è stato lui a sceglierlo ma adesso vuole tenerselo stretto. Ne va del suo, di futuro.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida