AMBIENTE IN CONFUSIONE
– La sconfitta di ieri è solo l’ultimo segnale del momento complesso che la Roma sta attraversando in questa fase della stagione. Non è stato un fulmine al ciel sereno, ma un epilogo che molti, vedendo le ultime uscite dei giallorossi, si aspettavano. Nel calcio, come nella vita, le scelte sbagliate finiscono per pesare nel lungo periodo e i nodi, inevitabilmente, vengono al pettine. Non ci sono scorciatoie da poter percorrere. A Trigoria sembra ormai arrivato il conto; anni di decisioni discutibili, l’ultima delle quali è stata la scelta di affidare la guida della squadra a Ivan Juric. Il tecnico croato ha impiegato poche settimane per entrare in una situazione di evidente difficoltà. A dimostrarlo sono state alcune dichiarazioni ambigue e contraddittorie, che hanno creato confusione nell’ambiente. Dopo la sconfitta contro l’Elfsborg in Europa League, Juric aveva cercato di difendere i suoi ragazzi dichiarando: “Abbiamo tirato tantissimo, non siamo riusciti a fare gol e lo accettiamo. Però, non ho visto né una partita negativa né confusione.” Nella conferenza pre-partita contro la Dinamo Kiev, ha espresso una posizione diversa, cercando di responsabilizzare i giocatori: “Le partite contro Monza ed Elfsborg, dove domini e non vinci, o quella con l’Inter dove sbagli, non sono più accettabili. Assolutamente.”
LA PARTITA – La Roma, in totale confusione, ci ha messo appena 17’ per uscire dalla sfida. Due gol incassati che riflettono uno stato mentale compromesso, giocatori che ormai hanno la testa ferma all’esonero di De Rossi e questo è un fatto imperdonabile. Bisogna anche iniziare a mettere i giocatori sul banco degli imputati e non dare la colpa all’allenatore di turno, perché se è vero che Juric sta in confusione, è anche vero che sono cambiati tre allenatori negli ultimi anni e il risultato a fine campionato è sempre lo stesso. Il vantaggio viola nasce da un passaggio sbagliato di Dodò che Celik ci mette troppo tempo per leggerlo e si fa anticipare da Bove; l’azione prosegue con Cristante che si perde Beltran, mentre N’Dicka lascia troppo spazio a Kean per concludere a rete. A dimostrazione che nessuno dei ragazzi di Juric ci fosse con la testa. Poco dopo, l’ennesimo errore individuale, stavolta da parte dello stesso turco, che dribbla verso la propria area Kean e commette fallo su Bove (rigore molto dubbio, ma rimane comunque l’errore di valutazione dell’esterno giallorosso). Altro episodio stagionale arbitrale a sfavore per i giallorossi. Nonostante un lampo di Koné, che con il suo gol avrebbe potuto riaprire l’incontro, la Roma impiega appena due minuti a tornare sotto di due reti. Nel secondo tempo la situazione peggiora: prima Bove segna il più classico dei gol dell’ex, poi Hermoso, in soli cinque minuti, rimedia due cartellini gialli, lasciando la Roma in dieci uomini. Juric prova a dare solidità alla difesa inserendo Hummels, ma l’atteso difensore tedesco finisce per segnare incolpevolmente nella sua porta, che sancisce la disfatta totale dei giallorossi.
RIPARTIAMO – Sembra una squadra di fine stagione, come se aspettasse solo il momento di rompere le righe e andare in vacanza. Eppure, siamo solo a fine ottobre, con un’intera stagione ancora davanti. C’è tempo per cambiare rotta, ma deve essere sfruttato al massimo per rimettere ordine e prendere decisioni che possano salvare una stagione altrimenti compromessa. Forse, sarebbe il caso di ripartire dal 18 settembre, giorno dell’esonero di De Rossi. Riportare lui alla guida tecnica, affiancato da un direttore come Claudio Ranieri, potrebbe dare una scossa all’ambiente. Figura che andrebbe a lavorare anche insieme a Ghisolfi. Sono due figure legate ai colori giallorossi, apprezzate sia dentro Trigoria sia tra i tifosi e, soprattutto, rispettate “dentro il palazzo” (purtroppo ci vuole anche questo). La loro presenza potrebbe essere fondamentale per ricreare quell’atmosfera unica, entusiasmo che dentro l’Olimpico manca da Roma-Empoli. Restituirebbero alla squadra un senso di appartenenza e motivazione che sembra essere andato perso, dopo l’allontanamento di DDR. Riconsegnando alla Roma quell’anima e quella fame che ultimamente non si vedono più sul campo, un punto di forza dei giallorossi negli ultimi anni. Roma, che confusione, sarà perchè ti amo ma… svegliati!!!
FONTE: Redazione Tuttoasroma – V. Conti