Lo sbarco è previsto per oggi, intorno all’ora di pranzo. Dan Friedkin e suo figlio Ryan tornano nella Capitale, a cinquanta giorni di distanza dall’ultima visita, e anche in questa occasione sembrano pronti a rivoluzionare la Roma. La volta precedente decisero l’esonero di De Rossi, e pochi giorni dopo (il 22 settembre) misero alla porta il Ceo Lina Souloukou, principale artefice della cacciata di DDR.
Stavolta a pagare, a meno di sorprese clamorose, sarà Juric, che non è riuscito a dare alla Roma quella svolta che la proprietà si attendeva e che ha messo nero su bianco. “Separarsi da De Rossi e stata una decisione difficilissima, ma l’abbiamo presa con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione”, era scritto nella nota che “spiegava” l’acquisizione da parte dei Friedkin dell’Everton.
I proprietari americani, contestatissimi dalla piazza (domani all’Olimpico, ore 15, contro il Bologna altra protesta) sbarcheranno a Ciampino insieme a Marc Watts, braccio destro di Dan Friedkin, presidente del Friedkin Group e uomo che ha guidato l’acquisizione della proprietà da Pallotta. Quella contro il Bologna sarà quasi sicuramente l’ultima panchina giallorossa per Juric, che oggi alle 12 parlerà in conferenza stampa.
Il principale candidato alla sua successione è Roberto Mancini, che da poco si è liberato del contratto con l‘Arabia Saudita. L’ex c.t. della Nazionale, nonostante il suo passato da calciatore e allenatore della Lazio, sarebbe un profilo gradito anche alla maggior parte dei tifosi, senza contare che avrebbe storia, personalità e credibilità per recuperare un gruppo che a Juric è sfuggito di mano.
La questione-Hummels, la cui esclusione anche in Belgio è stata mal digerita dallo spogliatoio, ma anche i mal di pancia di Dovbyk, Hermoso e Koné, arrivati in estate con ben altre aspettative, saranno le priorità del nuovo tecnico, che dovrà allo stesso tempo restituire un senso alla stagione giallorossa.
Mancini vorrebbe almeno un biennale, e quindi essere più che un semplice traghettatore. Se non dovesse concretizzarsi questa trattativa, Friedkin guarderebbe a profili simili, Allegri su tutti, mentre è da escludere un ritorno di De Rossi, in coppia con Ranieri, che però potrebbe accettare il ruolo di traghettatore fino al termine della stagione, nel caso sfumassero tutte le alternative, e magari diventare il prossimo direttore tecnico alla fine dell’eventuale incarico.
Nell’agenda dei Friedkin non c’è solo il nuovo tecnico. Il posto lasciato vacante da Souloukou va riempito al più presto: al momento l’uomo che rappresenta la società nelle situazioni istituzionali come le assemblee di Lega è l’avvocato Vitali. Il Ceo dovrebbe essere italiano: il nome più gettonato resta quello di Giovanni Carnevali del Sassuolo.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini