Da domani si inizia a fare sul serio. E Claudio Ranieri dovrà iniziare ad affrontare i casi più spinosi della sua Roma. Il primo, il più importante, lo ha messo in chiaro lui per primo. “Ho detto al presidente Friedkin che non voglio sapere se Paulo Dybala ha una clausola nel contratto. Decido io se gioca o no“. Gli avevano raccontato come l’argomento rinnovo della Joya fosse un tema caldo a Trigoria. Soprattutto sotto la gestione di De Rossi (“Che ho sentito e risentirò nei prossimi giorni“) con Lina Souloukou al comando.
E per questo ha voluto mettere subito in chiaro la situazione. Sottolineando implicitamente come le questioni economiche non lo riguardano: la scelta di schierare o meno Paulo Dybala in campo dal primo minuto sarà soltanto una questione fisico-tecnica. Con tutti i dubbi del caso: “Se dipendesse da me giocherebbe tutte le partite 90’. Ma può farlo?”. La risposta è no.
Già domani l’argentino, alla ripresa degli allenamenti, proseguirà il proprio programma personalizzato. E anche l’allenatore testaccino dovrà convivere con le sensazioni, i dolorini e le paure della Joya per i propri muscoli.
Ma la questione rinnovo resta d’attualità, almeno per le casse del club. Ma su questo argomento, sembra, almeno dalle sue parole, per ora voler fare solo l’allenatore. Se sta bene gioca. Sempre. Fine delle discussioni. Quest’anno Dybala ha giocato 7 partite da titolare in stagione sulle 12 in totale, tra Europa League e campionato. È circa a metà del percorso che lo divide dal raggiungimento dell’obiettivo stagionale delle 15 presenze necessarie per il rinnovo automatico del contratto fino al 2026.
A Dybala basterà scendere in campo da titolare almeno 15 volte per far scattare una clausola da circa 16 milioni di euro lordi. Numeri che da giugno interesseranno anche il dirigente Claudio Ranieri.
FONTE: La Repubblica – M. Juric