Una partita da preparare «come le altre», ma dal sapore «speciale» e dal «valore triplo». Per Spalletti ci sono tre ragioni per vincere questo Lazio-Roma, semifinale d’andata di coppa Italia: «Perché è un derby, perché può portare a una finale da giocare all’Olimpico e perché sappiamo che i nostri tifosi ci tengono molto». Non lo nomina il 26 maggio (così come non nomina mai la Lazio), ma il tecnico sa che quella di stasera è un bel pezzo di (semi) rivincita a quasi 4 anni dalla serata più brutta della recente storia giallorossa. La Roma ci arriva nel momento migliore della sua stagione. «Non conta come ci si arriva, ma come si esce da certe sfide e noi sappiamo come uscirne bene – ammonisce Luciano – È evidente la maturazione che abbiamo raggiunto. È da un anno che ci si lavora insieme e ora siamo in grado di affrontare sfide del genere. Paura per i troppi impegni ravvicinati? Partite come questa stimolano moltissimo e non tolgono nulla, questo è il nostro mondo». Dopo quella data è arrivata una striscia di 7 risultati consecutivi nei derby, quattro le vittorie di fila. Se stasera dovesse arrivare la 5ª eguaglierebbe il record storico di stracittadine vinte in gare ufficiali dalla Roma di Manfredini tra il 1958 e il 1961. «Ma è un derby più equilibrato di quanto può essere un Juve-Torino – avverte ancora Spalletti – Loro sono stati costruiti per fare bene come stanno facendo. L’unico dubbio poteva essere l’allenatore ma Inzaghi ha dimostrato di non essere un rincalzo. Noi abbiamo altri obiettivi importanti, oltre a questo derby. Per loro magari è diverso, puntano tutto su questo, vediamo come la gestiranno».
Poi una frecciatina ai tifosi laziali: «Stiamo imparando, stavolta non ho visto video che invocano la guerra etnica o gli armamenti…». A proposito di tifosi, anche stasera sarà un derby per pochi intimi (meno di 9 mila romanisti): «La curva Sud è casa nostra e per noi sarà sempre piena anche se solo idealmente. Io vedo l’aria dipinta di giallorosso». Stasera l’unico reduce del famigerato 26 maggio con qualche speranza di giocare dal 1’ è De Rossi (gli altri due in rosa sono Totti e Lobont) anche se Spalletti sembra orientato a farlo riposare in vista del Napoli schierando Paredes. In porta Alisson, davanti ballottaggio tra Salah-Perotti. Tornerà Emerson che anche ieri si è allenato senza problemi. Ovviamente Nainggolan sarà al suo posto: «Lui, Dzeko e Salah si completano. Radja sa fare tutto e gli puoi chiedere qualsiasi cosa, lui l’evoluzione della specie calciatore. Se ne hai 10 di lui, viene fuori una squadra fortissima anche senza ruoli specifici. È un animale raro, ma non ne siamo dipendenti, ci sono partite in cui Nainggolan non ha giocato e la Roma ha vinto lo stesso».