Il derby è il derby e poi c’è pure il Napoli e poi ancora il Palermo, quindi il Lione e così via. Per non dimenticare che appena tre giorni fa c’è stata l’Inter. E quindi il problema di uno (De Rossi), il problemino di un altro (Emerson). Alla fine la decisione sull’undici che affronterà la Lazio dipenderà da questi fattori. Un turnover leggero, morbidissimo, perché Spalletti non vuole cambiare molto. Ed ecco che calciatori come Emerson e De Rossi, che non sono al top, sono a rischio panchina. Daniele ha preso un colpo a San Siro, oggi proverà e vedrà come se la sente. Opzione numero 1) Paredes al suo posto. Opzione numero 2) Nainggolan basso al fianco di Strootman con Perotti al con Salah e Dzeko. Abbassare il belga significa anche depistare Inzaghi, che ha predisposto per lui una specie di marcatura a vista (da più calciatori). Emerson è l’altro acciaccato, si è allenato regolarmente lunedì e ieri, ma non è da escludere che da quella parte venga confermato Juan Jesus.
L’ATTACCO – L’altro reparto dove forse può esserci un innesto è l’attacco. Perotti è avanti a El Shaarawy. Diego può giocare o al posto di Salah, per schierare l’egiziano, fresco, contro il Napoli, oppure in aggiunta, come detto sopra, con l’abbassamento in mediana di Nainggolan. Esperimento già tentato qualche volta in campionato, specie nella prima parte della stagione. Ciò che non cambierà è il modulo: 3-4-2-1, collaudato nel derby di andata e riproposto sempre da quel pomeriggio a oggi, ad eccezion fatta per la sfida dello Stadium il 17 dicembre scorso. Quella sera mancavano sia Salah sia Peres (entrati nella ripresa, non stavano bene), che stavolta sono a disposizione. Se non dovesse giocare De Rossi, la Roma non presenterebbe in campo nessun romano, cosa quasi insolita. Florenzi è out, Totti non viene quasi mai preso in considerazione per le partite sulla carta impegnative. Ma le sorprese sono all’ordine del giorno. Anzi, della notte. Il derby torna di sera, speriamo bene. E’ un’occasione, come dice Spalletti. E ha ragione.