A caccia del gol e della svolta. La Roma sfida il Tottenham, Artem Dovbyk affronta una squadra che avrebbe potuto essere il suo presente. Chissà, magari in un universo parallelo gli Spurs lo scorso agosto hanno deciso di concretizzare quell’interessamento nato tra aprile e maggio per il gigante ucraino e di sborsare i quaranta milioni chiesti dal Girona invece di investire 63 milioni di euro su Dominic Solanke del Bournemouth.
Multiverso a parte, Dovbyk invece è sbarcato a nella Capitale e si è trovato in una situazione quanto mai complicata tra esoneri, crisi e contestazioni. Una situazione che certamente non lo ha aiutato a esprimersi al meglio, così come quel gioco di squadra che non ha esaltato le sue caratteristiche.
Ma anche Dovbyk non è certo esente da colpe. L’ultima, quel pallone colpito di testa e scaraventato sulla traversa a mezzo metro dalla porta di Meret, al Maradona, che avrebbe regalato pareggio contro il Napoli di Conte con un pizzico di cinismo in più. Se la fortuna aiuta gli audaci, non è certo stata magnanima con chi non si è mai tirato indietro nonostante un ginocchio dolorante. O con chi sente il momento critico ed è emotivamente legato all’ambiente nonostante sia arrivato a Roma tre mesi fa.
Fatto sta che anche Artem non sta riuscendo a esprimersi al meglio, basti pensare che nelle ultime undici partite giocate tra campionato ed Europa League è andato a segno soltanto tre volte.
Londra chiama, Dovbyk vuole rispondere. La Premier lo affascina, ma ancor più ritrovare il sorriso con la Roma, magari contro una squadra forte come il Tottenham. Vuole incidere sulla partita, e non è un caso che nella città inglese oggi sbarcheranno anche la moglie dell’ucraino e il suo staff al completo.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi