Non c’è tempo per piangersi addosso o rimuginare sugli errori fatti. Il monito di Spalletti alla ripresa degli allenamenti e a poche ore dalla sconfitta nel derby di coppa Italia è stato chiaro: «Ci sono Napoli e Lione, ora conta questo». E conta anche tanto considerando che la Roma tra domani all’Olimpico e giovedì in Francia si gioca un bel pezzo di stagione in campionato ed Europa League. Il “secondo tempo” con la Lazio viene dopo anche se ieri il tecnico ha mostrato a lungo in video gli errori commessi mercoledì sera. Nonostante questo le facce di Totti e compagni ieri a Trigoria erano tutt’altro che rilassate. Lo spettro di un’altra stagione senza trofei è tornato ad aleggiare anche nelle menti di chi qualche giorno fa parlava addirittura di triplete. La Roma è uscita a pezzi soprattutto nel morale, ma anche fisicamente si sono visti dei passi indietro preoccupanti. Colpa del poco turnover (Nainggolan e Strootman hanno superato i 2000’. Nessun centrocampo titolare in serie A ha giocato così tanto) e di una coperta corta che Spalletti ha provato invano ad allungare durante il mercato invernale. Il resto della rosa è poco considerato: da Vermaelen a Grenier passando per Gerson o El Shaarawy. Così giocatori come Dzeko, Fazio o lo stesso Strootman sono obbligati a giocare un filotto di partite intense (Inter, Lazio, Napoli e Lione) senza mai tirare il fiato.
Stesso dicasi per Nainggolan che ieri si è allenato in gruppo nonostante una brutta contusione al ginocchio. Non è tempo però nemmeno per riposare visto che domani arriva il Napoli di Sarri costretto a non perdere l’ultimo treno per l’accesso diretto in Champions. Contro gli azzurri tornerà De Rossi, mentre in difesa potrebbe riposare Rüdiger. In attacco staffetta Salah-Perotti. In porta ecco Szczesny che ieri ai microfoni di Sky ha suonato la carica: «Non è mai bello perdere un derby, ma abbiamo giocato solo il primo tempo di una partita che dura 180’. Il primo round l’abbiamo perso, ma non è finita. Giocando in casa il ritorno abbiamo la possibilità di ribaltare e andare in finale». Poi il portiere guarda al match di domani: «Col Napoli sarà una partita più aperta rispetto a quella con la Lazio. Siamo due squadre arrabbiate e verrà fuori una bella gara. Sfide di questo genere spesso si giocano anche sulle qualità mentali». Anche su alcuni canali social è partito il conto alla rovescia alla remuntada che a dire il vero nella storia della Roma è avvenuta poche volte (fa eccezione Roma-Dundee, semifinale di Coppa dei Campioni ’84).