Non sarà un derby del Sole da tutto esaurito quello di domani alle 15 all’Olimpico, ma questa non è una novità considerando lo sciopero degli ultras romanisti e il divieto di trasferta per quelli napoletani. E purtroppo non sarà una novità nemmeno l’imponente piano di sicurezza che sarà discusso oggi in Questura tra i vertici delle forze dell’ordine e i rappresentati dei due club. L’Olimpico, infatti, sarà di nuovo blindato: 700 steward e oltre 2000 funzionari delle forze dell’ordine a presidiare la zona con un occhio vigile anche ai caselli autostradali. Dalla morte di Ciro Esposito, ormai quasi tre anni fa, d’altronde la partita tra Roma e Napoli è considerata ad altissimo rischio e si temono incidenti soprattutto al di fuori dello stadio. Questo nonostante non siano arrivati segnali preoccupanti in queste settimane dai social e dai forum degli ultrà napoletani come invece era avvenuto in passato. Saranno circa trentamila, invece, i tifosi presenti sugli spalti anche se la prevendita andrà avanti fino alle 15 di domani.
I gruppi organizzati romanisti diserteranno ancora lo stadio in attesa dell’eliminazione totale delle barriere che dovrebbe avvenire entro le prossime due settimane così da consentire il ritorno della Curva Sud in tempo per il derby di ritorno del 4 aprile. «Che delusione vedere gli spalti vuoti al derby», ha detto ieri il presidente del Coni Malagò. Sarà aperto, come lo scorso anno, anche il settore ospiti ma solo per i non residenti in Campania. Questo per evitare lo sparpagliamento dei tifosi napoletani (saranno circa 300 e saranno sistemati tra tribuna Monte Mario e curva Nord) in vari settori dello stadio e quindi per controllare in maniera più precisa un solo quadrante dell’Olimpico. Ai campani non è stato consentito l’acquisto dei tagliandi, come da determinazione dell’Osservatorio e come succede anche ai romanisti al San Paolo ormai da svariati anni. I cancelli, così come avvenuto nel derby di mercoledì sera, saranno aperti un paio di ore prima del fischio di inizio del match che proprio per motivi di ordine pubblico era stato già anticipato di 3 ore.