Definendo la squadra «matura», Luciano Spalletti non parla a caso. Si ricorda bene quel pomeriggio di dieci anni fa, quando un intero gruppo tornò a Trigoria sotto choc per il 7-1 di Manchester e si presentò in blocco davanti alla stampa (e quindi ai tifosi) per dare un senso di unità. Ecco, forse in questo caso la Roma non ne ha bisogno perché in questa stagione ha già dimostrato il suo livello di stabilità: dopo tutte le sconfitte (sette in totale) ha saputo immediatamente rialzarsi, senza piangersi addosso o senza scansare le responsabilità.
RABBIA – Sarebbero state sette vittorie su sette, se alla seconda di campionato la Roma non avesse subìto l’incredibile rimonta del Cagliari, ammansito a inizio ripresa e però mai domato: si passò da 2-0 a 2-2. Pareggio con tanti rimpianti, dunque, anche osservando la classifica di oggi. Ma era l’inizio della stagione e i ragazzi di Spalletti erano reduci da una sberla non troppo diversa da quella di Manchester: lo 0-3 all’Olimpico con il Porto aveva annullato sei mesi di sforzi in campionato escludendo la squadra dalla Champions League.
FILOTTO – Da allora, non è più capitato che la Roma sbagliasse due partite di fila, almeno sul piano dell’efficacia e del raggiungimento del risultato. Ha perso a Firenze, tra l’altro per un errore arbitrale, e la volta dopo la liquidato senza problemi il Crotone. E’ stata squartata dal Torino, nel momento più critico della gestione-bis di Spalletti, con Sabatini dimissionario, e ha reagito la settimana dopo battendo l’Inter dopo aver tenuto a bada l’Astra Giurgiu in Europa League. E persino dopo la dolorosa sconfitta dello Juventus Stadium, che per usare le parole di Buffon ha tracciato «un solco» nella corsa-scudetto, la Roma non ha drammatizzato ed è ripartita di slancio: 3-1 al Chievo e Natale sereno per tutti.
ANNO NUOVO – Nel 2017 il trend è rimasto lo stesso. La Roma ha vinto molto spesso, conquistando la semifinale di Coppa Italia e gli ottavi di Euroleague, oltre a rinforzare il secondo posto in attesa dello scontro diretto con il Napoli di domani pomeriggio. Ma anche quando è stata fermata, vedi Genova sponda Sampdoria, ha tirato una riga e si è immediatamente dedicata alla partita successiva: nella fattispecie, considerando insignificante il 2-1 a tempo scaduto contro il Cesena nel quarto di coppa, ha rifilato quattro gol alla Fiorentina in campionato. L’ultimo esempio è infine storia recentissima: spenta e fiacca dopo il 4-0 di Villarreal, la Roma ha perso 1-0 il ritorno degli ottavi di Euroleague all’Olimpico. Ma tre notti dopo, ha giocato una delle migliori partite della stagione vincendo a San Siro contro l’Inter. Ora la botta del derby e il nuovo test di recupero psicologico: la partita con il Napoli sembra capitare apposta per mettere alla prova la Roma.