Un concerto in protomoteca, seduta accanto al premier in pectore del M5S, Luigi Di Maio. Poi un’altra serata di lavoro per la sindaca Virginia Raggi. Perché il dossier stadio, sebbene l’accordo con l’As Roma e il costruttore Luca Parnasi sul taglio delle cubature del progetto di Tor di Valle sia stato trovato una settimana fa non è ancora chiuso. Tanti i dettagli da definire, a partire dal sistema di opere pubbliche («Il ponte pedonale si farà», assicura il presidente del consiglio comunale Marcello De Vito al Corriere dello Sport) che accompagnerà l’intervento. Una missione di cui si occuperà anche il prossimo assessore all’Urbanistica. Il nome più caldo per il post Berdini è quello dell’architetto Massimo Piacenza. Un tecnico che conosce già il fascicolo sulla nuova arena giallorossa: dirigente della Città Metropolitana, nelle ultime settimane ha lavorato sul Colosseo bis in qualità di rappresentante unico in conferenza dei servizi per l’ex Provincia. Il diretto interessato, però, per ora smentisce un possibile approdo in Campidoglio: «Io non sono stato contattato da nessuno e tra l’altro per il ruolo che rivesto credo di essere incompatibile con il ruolo di assessore del Comune».
Intanto a Palazzo Senatorio continuano gli incontri sullo stadio della Roma. Ieri la sindaca 5S ha inviato in Regione una comunicazione con cui annuncia l’inizio del processo di revisione della delibera con cui in era Marino era stato dichiarato di pubblico interesse il progetto di Tor di Valle. Il Campidoglio, poi, aderirà alla richiesta di sospendere la conferenza dei servizi — la conclusione era prevista per oggi — avanzata dai proponenti. Così avrà tutto il tempo per esprimere un nuovo parere (positivo) sul nuovo piano.
Su quei 598mila metri cubi su cui ieri è intervenuto di nuovo Beppe Grillo. Sul suo blog il garante del Movimento difende l’accordo finito anche sulle pagine di Miami Herald e
Daily Mail: «Un’area verde diviene un’area strutturata con uno stadio. Siamo di fronte a qualcosa di importante che ci siamo trovati a dover gestire nel modo più coerente con quello che pensiamo e su cui pochi ci seguono». Insomma, una promozione per Raggi. Ai margini durante il Marra-gate e ora di nuovo blindata anche da Di Maio: «Altri ostacoli sullo stadio? Spero di no. La decisione di Virginia ha unito tutti, anche la base». Che, intanto, prepara il ricorso al Tar sulla futura delibera.