La passata stagione, per arrivare a 3 gol, Alexis Saelemaekers aveva impiegato 27 gare: il terzo gol del belga nel 2023-24 era arrivato proprio contro la Roma, il 22 aprile scorso, nella vittoria del Bologna per 3-1 allo Stadio Olimpico. Il suo bottino finale in rossoblù era stato di 4 gol e 2 assist in 32 presenze in Emilia. In giallorosso, nelle 6 gare disputate da titolare dopo l’infortunio, Alexis ha messo a referto già 3 reti e 2 assist; e lo ha fatto giocando perlopiù da centrocampista a tutta fascia (o da “quinto”, se seguite la moda degli ultimi tempi), mentre alla corte di Thiago Motta aveva agito quasi sempre da ala nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1.
Che il venticinquenne abbia avuto un impatto straordinario a Roma è sotto gli occhi di tutti: l’infortunio al malleolo patito a Marassi a inizio stagione ha privato la squadra di una preziosa risorsa per circa due mesi, ma il rientro di Saelemaekers è coinciso con il ritorno in panchina di Claudio Ranieri. E se il tecnico testaccino ha saputo cambiare il volto di una squadra in crisi, ridandole entusiasmo ed energia, è altrettanto vero che l’esterno arrivato in prestito dal Milan sta avendo un ruolo cruciale nella trasformazione giallorossa.
Innanzitutto andando a colmare la lacuna sulla fascia destra, dove né Celik né Abdulhamid potevano garantire lo stesso apporto di Saele sia in termini di qualità, sia di quantità. Che venga schierato trequartista (come contro il Lecce) o che venga messo sulla fascia destra, il numero 56 offre sempre il consueto apporto in termini di dinamismo, generosità e imprevedibilità. Tutte caratteristiche, queste, che erano mancate alla Roma nella prima parte di stagione.
Gol e assist nel derby lo hanno definitivamente consacrato a beniamino del pubblico, e ora dalle parti di Trigoria sperano di poterlo riscattare a titolo definitivo; con Abraham eroe del derby in Supercoppa, l’affare col Milan potrebbe concretizzarsi, anche se ancora non si registrano mosse concrete. Quel che è certo è che la Roma non vuole fare come il Bologna, che in estate se lo è lasciato sfuggire. O, meglio, che lo ha lasciato andare.
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FONTE: Il Romanista – L. Latini