Un assessore all’Urbanistica nuovo di zecca. Un progetto dimezzato nelle cubature complessive e rimodulato sotto il profilo delle opere pubbliche compensative: praticamente un altro progetto. E ancora: una delibera che scompare, quella approvata nel dicembre 2014 dall’amministrazione Marino, e un’altra che dovrà essere riformulata ex novo tenendo conto di un nuovo equilibrio tra tagli e impegni per la collettività per riconquistare la bolla del pubblico interesse. Cambia tutto, insomma. Come, del resto, ha confermato anche Raggi nel pieno della polemica con Nicola Zingaretti, dando al «no» dei suoi emissari in Conferenza dei servizi l’indirizzo del progetto Marino, quello incardinato nel procedimento ma ormai cestinato dalla giunta M5S. La parola chiave è «nuovo». E infatti anche lo «Stadio della Roma» procede verso un nuovo iter: si ricomincia daccapo. Si va verso una nuova Conferenza dei servizi. E un sì all’opera destinato a saltare il prossimo 5 aprile, giorno di chiusura fissato dalla Regione dopo il corto circuito per la proroga non concessa, per slittare di altri sei mesi. Cioè il tempo necessario a ridisegnare le planimetrie di Tor di Valle, studiare la formula di delibera adatta al transito in Campidoglio e riapparecchiare il tavolo tra i vari enti.
Con un nodo in più da sciogliere, stavolta: se la vittoria politica di Raggi è stata quella di dimezzare il cemento pur mantenendo in vita il progetto, la nuova partita si giocherà sulle opere pubbliche. Con menzione speciale per il sistema traffico. Già il progetto targato Marino, con un bagaglio di 440 milioni in opere pubbliche, aveva un equilibrio che in molti (anche Raggi, ieri dal premier Paolo Gentiloni per la riqualificazione delle periferie) giudicavano al limite. Cosa succederà se dalla carte saranno cassate opere pubbliche, tra cui un ponte e la metro, per 300 o più milioni? È su questo punto, sul nuovo equilibrio, che le diplomazie si sono messe già a lavoro. In settimana dovrebbe esserci un incontro conoscitivo tra proponenti e nuovi innesti in Campidoglio, il city manager Franco Giampaoletti e Luca Montuori, appena insediato all’Urbanistica. Ma si procede senza accelerare, come se le parti avessero ormai capito che l’appuntamento da non mancare non sarà ad aprile, ma a dicembre. «Sullo stadio l’amministrazione ha già preso una decisione importantissima — ieri le parole di Luca Montuori —. È un punto d’inizio ottimo per rivedere il progetto. Ora si lavora, si migliora, è un’occasione importantissima per questa città e bisogna farlo bene». Cioè senza alcuna fretta.