Radja Nainggolan, ex centrocampista della Roma, rompe il silenzio dopo l’arresto in Belgio per traffico di cocaina, fornendo la sua versione dei fatti. Di seguito le sue parole:
“L’interrogatorio è durato quattro ore e si sono fatte le 18, motivo per cui era troppo tardi per un giudice istruttore. Quindi hanno deciso di farmi passare la notte in cella. La prigione è stata un’esperienza molto strana, che non vorrei più rivivere. La notizia si è diffusa rapidamente, sembrava che avessero rinchiuso Pablo Escobar. Io non ho nulla a che fare con quei casi di droga e infatti non mi è stata fatta alcuna domanda su tale tema. L’interrogatorio si è incentrato soprattutto sul mio legame con quella persona”.
Nasr-Eddine Sekkaki? “È un amico ed è sempre stato sincero con me, tanto che a volte ci siamo aiutati a vicenda dal punto di vista finanziario. Non posso dire nulla di male su di lui. Non sono mai stato coinvolto in affari loschi. Ho dovuto dirlo anche alle mie quattro figlie e la più grande ha 17 anni, quindi mi ha fatto un sacco di domande. A scuola è stata interrogata a riguardo e ha cercato di difendermi. Le ho detto di non preoccuparsi e che sono innocente”.
FONTE: hln.be