Tra l’Europa League e la Serie A, tra il “mal di trasferta” archiviato e una “vecchia” garanzia per continuare a correre. Dopo la batosta di Coppa Italia col Milan la Roma ha rialzato la testa con Venezia, Porto e Parma e ora ha in calendario tre gare importanti e alla portata, tutte in quell’Olimpico dove a partire dal ko con l’Atalanta ha costruito le sue certezze, soprattutto in Europa.
Certezze che riguardano gli aspetti di campo, perché la squadra si riesce a esprimere in modo migliore e più efficace, e gli spalti , perché quei tifosi che «soffiano» alle spalle dei giallorossi (come dice sempre Ranieri) sono sempre stati e sempre saranno un fattore determinante. (…)
Subito dopo la sfida di Oporto, terminata 1-1 ma con la netta sensazione che la squadra di Ranieri potesse ottenere ben più di un pareggio, il pensiero di tantissimi giocatori (palesato anche tramite i social) è stato un semplice “vi aspettiamo a Roma”.
Non una minaccia, certo, quanto più una promessa sportiva, lì dove auspicabilmente ci sarà un arbitro più adeguato, dove sicuramente la squadra vorrà decidere l’esito del turno il prima possibile e dove, neanche a dirlo, i tifosi stanno già rispondendo presente con oltre 52.000 tagliandi venduti e la voglia di far registrare l’ennesimo tutto esaurito o giù di lì.
In barba a qualunque scaramanzia, per spiegare la convinzione degli uomini di Ranieri è utile ricordare che negli ultimi quattro anni nelle competizioni europee nessuno è mai passato se non la Roma quando il ritorno si è giocato nella Capitale: eliminare i portoghesi significherebbe confermare il trend, andare avanti e garantirsi almeno un’altra notte magica di romanismo e passione anche oltre il risultato (se non due, visto il possibile derby e la ben diversa spinta che danno quelli sull’altra sponda del Tevere anche quando sono loro a giocare “in casa”.
La cura, seppur non definitiva, al già citato “mal di trasferta” è passata di certo per i recenti risultati di campionato e ora con Monza e Como l’intenzione è quella di continuare la risalita, almeno finché il livello degli avversari permetterà di partire da favoriti. (…)
Per la gara col Como è ancora presto per dirlo, ma non sarebbe certamente sorprendente vedere i “soliti” 60.000 anche in quel caso. Perché se la forza del lupo è il branco e quella del branco è il lupo, quella della Roma sono i romanisti e viceversa, come da quattro anni a questa parte è quasi sempre stato e come sempre sarà. (…)
FONTE: Il Romanista – L. Frenquelli