Il ko di Lione, difficile ma non impossibile da rimediare nel secondo round dell’Olimpico di giovedì prossimo, chiude la settimana nera della Roma. Tre sconfitte di fila nelle tre competizioni (dopo quelle con Lazio in Coppa Italia e Napoli in campionato) attestano il momento no dei giallorossi. Di buono della trasferta francese ci sono i due gol realizzati, di negativo il crollo del secondo tempo nel quale il Lione è stato capace di ribaltare la partita e di mettere un mattoncino importante sulla qualificazione. Un calo che evidenzia le difficoltà attuali della truppa di Spalletti che dice non di partecipare al clima di disfattismo creatosi intorno alla sua squadra, ma che dovrà guarire i problemi di un gruppo che nel momento topico della stagione appare un po’ in riserva di energie fisiche e mentali. Se il futuro di Luciano Spalletti alla Roma – lo ha ribadito ieri il tecnico nell’intervista a L’Equipe – è legato a un trofeo vinto, la gara di ritorno con il Lione diventa l’ultima vera chance per blindare il tecnico.
A patto che si trovino le giuste contromisure agli attaccanti di Genesio, sempre capaci di giocate pericolose, e che la squadra trovi la «benzina» necessaria all’Olimpico dove quest’anno ha sbagliato pochissimo. La buona partenza dei giallorossi viene vanificata dal tocco sotto porta di Diakhaby su «spizzata» di Rafael (difesa della Roma un po’ ferma nella circostanza). Buona la reazione per gli uomini di Spalletti che ristabiliscono l’equilibrio con Salah, lesto ad approfittare di un errore dello stesso Diakhaby. Il sorpasso lo sigla Fazio con uno stacco perfetto su cross di De Rossi, ma la Roma si ferma lì dato che il secondo tempo è un monologo del Lione. Tolisso firma il 2-2 agli albori della ripresa, il nuovo entrato Fekir si districa bene tra le maglie dei difensori giallorossi e realizza il controsorpasso tre minuti dopo essere entrato in campo. Quattro parate di Alisson evitano che il Lione dilaghi, anche se Lacazette trova il poker sui titoli di coda e complica maledettamente la gara del 16 marzo.