Come dieci anni fa, la Roma realizza due reti. Subendone però quattro. Finisce 4-2 la gara d’andata di Lione, sconfitta che indirizza fortemente il ritorno degli ottavi d’Europa League della prossima settimana, non chiudendo però del tutto il discorso qualificazione. Il vantaggio di aver almeno fatto due reti in trasferta, lo regalano Salah e Fazio. Attaccante esterno e difensore realizzano il loro secondo centro in Europa, l’undicesimo stagionale per Salah, che si conferma fondamentale per gli equilibri della squadra e l’efficacia dell’attacco. Tra una settimana si capirà se sarà stato sufficiente, o se l’Europa League si trasformerà in un altro rimpianto. Poco meno di duemila i tifosi della Roma presenti a Lione, con forti momenti di tensione registrati prima della partita, per un contatto avvenuto all’esterno dello stadio tra opposte fazioni. Davanti alla curva dei padroni di casa, i francesi hanno lanciato petardi, torce e bottiglie verso i romanisti, con la polizia intervenuta per riportare tutto alla normalità, scortando poi i sostenitori ospiti nel settore dello stadio a loro assegnato.
Tensioni e sconfitta a parte, la dovrà ora concentrarsi sulla gara di Palermo di domenica sera. Tenendo sempre sullo sfondo la questione legata ai dubbi sul rinnovo contrattuale di Luciano Spalletti. «Continuiamo a rispettare la posizione del tecnico – spiega l’ad Gandini – ovviamente abbiamo piacere nel lavorare con lui e confidiamo di poter continuare». Da parte sua, l’allenatore giallorosso, così all’Equipe parla del suo futuro. «A Roma, per tutta una serie di motivi, bisogna vincere – ribadisce – non c’è la possibilità di una crescita graduale, tutto è rapido, accelerato. Quindi è molto semplice: se non vincerò qualcosa, significa che non avrò fatto meglio dei miei predecessori e quindi andrò a casa». Nessun passo indietro, quindi: resterà se vincerà. E dovrà impegnarsi la Roma, viste le sconfitte contro la Lazio e, ieri sera, il Lione.