Dopo aver ritirato il “Premio Maestrelli”, l’arbitro Simone Sozza ha rilasciato delle dichiarazioni rispondendo alle domande dei giornalisti presenti sui temi arbitrali:
Si sente la pressione della categoria e della gestione che diventano sempre più complesse? “Sì, la pressione c’è ed è giusto che ci sia. Affrontiamo partite importanti in un campionato altrettanto importante, che quest’anno è ancora più equilibrato e interessante. Quindi per noi la pressione è naturale ed è giusto che ci sia. Ma abbiamo tutte le risorse e le possibilità per affrontarla e gestire meglio le situazioni e le partite”.
Cresce sempre di più l’apporto della tecnologia: come viene percepito dal mondo arbitrale? Che idea si è fatto della possibilità del VAR a chiamata? “L’AIA è sempre stata apertissima alla tecnologia. Non a caso siamo il primo paese ad aver iniziato a utilizzare il VAR e tutte le innovazioni tecnologiche, come il SOAT (il fuorigioco semiautomatico). Quindi, dal nostro lato, siamo assolutamente favorevoli. Per quanto riguarda eventuali modifiche al protocollo leggo che se ne sta parlando e l’AIA sarà sicuramente a disposizione per valutarle e, se necessario, implementare il protocollo attuale”.
Quanto vi preoccupa il fatto che spesso le proteste nei vostri confronti si ripercuotano sugli arbitri più giovani? “Una protesta plateale o un gesto di un calciatore di Serie A, purtroppo, nei campi di periferia può trasformarsi in una spinta, un pugno o uno sputo. In Serie A siamo chiaramente tutelati, i calciatori sono professionisti e si comportano in determinati modi. In una categoria inferiore o provinciale, però, i calciatori hanno meno da perdere, quindi l’esempio deve partire dai campi più importanti, quelli più blasonati”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma