Sembra una presa in giro, quel secondo posto che tuttora la graduatoria certifica alle spalle della capolista, sia pure a distanza. Ma la Roma si è giocata in pochi giorni tutta la credibilità. Non so quanto abbiano contribuito i dubbi di Spalletti su una sua permanenza in panchina e quanto una condizione fisica smarrita. Prima il derby, poi il Napoli, poi l’Europa League, sempre con la stessa caratteristica di una resa a discrezione nei secondi tempi. Se resta una speranza, è quella dettata dai due gol in trasferta a Lione, che potrebbero aprire uno spiraglio di luce per il passaggio del turno in Europa.
Ma i tempi sono stretti e ci vorrà un’altra Roma, ben diversa da quella inguardabile degli ultimi incontri giocati senza energie e senza anima. Un crollo in verticale, quella della Roma, che non era facile prevedere, ma che si è crudelmente materializzato con una serie di prove difficili da giudicare: l’entusiasmo e le certezze successive alla sfida brillantemente vinta con l’Inter sembrano ormai irrimediabilmente smarrite. I cedimenti fisici alla distanza sono un rilievo comune in tutte quelle uscite recenti, che hanno segnato una svolta in negativo, senza che ci sia un solo segnale per una ripresa in grado di restituire ai giallorossi il loro rango e a Spalletti la voglia di rimanere in sella, nonostante tutto. Ma già dalla trasferta serale di Palermo, bisognerà rimettersi in riga, per non rischiare una discesa senza freni.