C’è un nuovo regista a Trigoria. Pochi effetti speciali, tanto ritmo e azione, ai cambi di campo preferisce dei rapidi piani sequenza, col pallone incollato al piede, come una camera al braccio dell’operatore: è Manu Koné. (…)
E come perno di questo nuovo centrocampo, Ranieri ha scelto proprio Koné. (…) A Manu, il tecnico non chiede una vera e propria impostazione della manovra, che passa più dai centrali difensivi trovando sfogo sulle fasce, ma il francese ha comunque mostrato una certa pulizia nel palleggio, chiudendo le due gare contro Inter e Fiorentina rispettivamente con il 100% e il 94% di passaggi riusciti. Il suo grande punto di forza, però, rimane il dinamismo e su quello l’ex Monchengladbach ha basato anche l’interpretazione di questo nuovo ruolo. (…)
Insomma, dopo qualche periodo di difficoltà (a marzo, nel doppio confronto con l’Athletic Club, Ranieri lo mandò in campo per soli 12 minuti tra andata e ritorno), Koné è tornato centrale, in tutti i sensi. E l’idea, a Trigoria, è di fondare anche la Roma del domani su di lui, a prescindere da chi sarà il nuovo tecnico, perché uno come Manu è difficilmente rimpiazzabile. (…)
Anche perché le prestazioni di Koné non sono passate inosservate. In Francia, ad esempio, è stato recentemente esaltato e accostato al Paris Saint-Germain. Arrivato l’estate scorsa in prestito con obbligo di riscatto a 18 milioni, ora il suo valore è più che raddoppiato. A mano a Manu, Koné sta conquistando tutti.
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi











