Un applauso. Inutile cercare altre fotografie, perché è qui, in un applauso, unanime, vero, emozionante, commovente, il senso della meravigliosa storia di Claudio Ranieri. Come l’applauso che quella sera all’Olimpico, la sua Roma contro il Leicester nella semifinale di Conference League, gli tributarono i tifosi delle due squadre di fronte al quale Sir Claudio – anzi noi preferiamo Sor Claudio – non fece nulla per nascondere le sue lacrime. Ranieri ha attraversato in panchina quasi 40 anni di calcio, prima stagione nel 1986 a Lamezia, senza mai tradire la sua natura di gentiluomo.
Dovunque è andato ha lasciato un segno, dal Valencia che con lui ha cominciato a vincere al Chelsea in cui ha messo le basi di un grande ciclo (Lampard è stato una sua invenzione), dal Cagliari che ha riportato e poi tenuto (per due volte) in Serie A alla sua Roma che ha rigenerato dopo periodi di buio. È stata una storia meritatamente meravigliosa per il tecnico che gli inglesi hanno chiamato il tinkerman, l’aggiustatore. La garanzia di romanismo, augurandosi che alla sua Roma, faccia l’ultimo regalo, conservando quell’Europa che ormai fa parte del suo dna. Chapeau, Sor Claduio.
FONTE: La Repubblica – P. Torri











