L’Europa è un territorio che arricchisce, anche se frequentato nei salotti meno nobili, perciò non può essere mollato a cuor leggero in una trattativa virtuale tra la gestione delle energie e la necessità di vivere al meglio il clima domestico. A maggior ragione un club come la Roma, che ha vinto l’unico “vero” trofeo internazionale nel 1960/61, ha troppe ragioni per restare incollata all’Europa League, senza preoccuparsi di altro. Lione e basta, adesso.
I SOLDI – C’è una ragione finanziaria, intanto. L’Euro B non è la Champions, e infatti garantisce ricavi di 3,3 volte inferiori secondo una formula aritmetica fissa, ma è comunque un buon veicolo di incassi quando chiudi una semestrale di bilancio a -53 milioni. Facciamo due conti: fin qui la Roma dall’Uefa ha incamerato circa 12 milioni per la malaugurata retrocessione estiva dovuta al Porto; poi ha percepito 2,52 milioni per i risultati della fase a gironi, compreso il bonus qualificazione, e altri 750.000 euro per l’ingresso agli ottavi. Se elimina il Lione, la Roma vince un altro milione come entry bonus per i quarti. A questo denaro però va aggiunta la quota del market pool, cioè la fetta di mercato riservata dall’Uefa a ogni Paese. Su questo fronte sono attesi buoni introiti visto che la Roma è l’ultima squadra italiana rimasta nel torneo, perciò avrebbe diritto all’intera torta dagli ottavi in poi. Si può insomma stimare che questa qualificazione, tra premi Uefa, incassi al botteghino e market pool, valga circa 5 milioni di euro.
IL MORALE – Ma il bivio lionese è fondamentale anche per un discorso psicologico e progettuale. In un periodo turbolento, con Pallotta e Spalletti che si punzecchiano, tenere aperta la strada europea per almeno un altro mese può rasserenare l’aria di Trigoria. Tanto più che la Roma, nelle prossime partite di campionato, avrà un calendario abbastanza favorevole: Sassuolo in casa domenica sera, prima della sosta; poi Empoli ancora all’Olimpico, Bologna fuori, Atalanta in casa e Pescara in trasferta. Se Spalletti cercava il periodo per rassodare il secondo posto, forse è arrivato. Al di là di ciò che avverrà in futuro, rimandare ad aprile i principali verdetti della stagione (compresi i due derby) sarebbe un toccasana per la Roma.
IL RANKING – L’ultima ragione per superare l’ostacolo degli ottavi di finale, dopo cinque consecutive eliminazioni in Coppa Uefa/Europa League, riguarda la classifica Uefa. In questo senso, anche una vittoria che non qualifica potrebbe essere utile perché accrescerebbe il ranking in prospettiva dei prossimi sorteggi europei. In questo momento la Roma occupa il posto numero 39 in Europa con un coefficiente di 51,199. Più volte vince, più squadre scavalcherà ottenendo una posizione di partenza maggiormente rassicurante nella prossima stagione, possibilmente da vivere nel palazzo principale della Champions.