La faccia sorridente è quella dei giorni migliori, perché Edin Dzeko sta vivendo il momento più alto da quando si trova a Roma. Forse, dal punto di vista personale, addirittura dell’intera carriera, anche se a Wolfsburg prima e a Manchester poi, i suoi gol hanno portato trofei. A Roma non ha la stessa certezza, nonostante con quello realizzato a Palermo sia arrivato a 30 reti, di cui 8 in Europa League: «Sarebbe un peccato finire la stagione senza vincere un trofeo, speriamo di farlo perché ne abbiamo bisogno». Bisogna innanzitutto vincere con due gol di scarto contro il Lione: non un’impresa, ma comunque un compito molto complicato: «Crediamo di farcela. Ho visto l’impresa del Barcellona contro il Psg, come tutti, ma già lo sapevo che nel calcio tutto è possibile: ho vinto una Premier League con il Manchester City negli ultimi due minuti…». Ci sarà bisogno dell’aiuto dei tifosi. Dopo una partenza al rallentatore, la vendita dei biglietti ha avuto un’impennata nelle ultime ore: è stata superata quota 35 mila e la sensazione è che si possa arrivare alle 40 mila presenze e oltre (compresi i 1.000 tifosi francesi).
«Posso solo dire che abbiamo bisogno dei tifosi, abbiamo visto anche a Lione quanto conta averli. Magari in futuro le cose cambieranno perché questa squadra e questa società meritano di averli accanto». In campo sarà una gara diversa rispetto all’andata: «Dovremo fare almeno due gol per passare. Dobbiamo giocare come nel primo tempo di Lione e fare meno errori, concentrandoci di più in alcune situazioni e rimanendo aggressivi come hanno fatto loro nella ripresa. Dovremo farlo per novanta minuti, solo così si può passare il turno. Forse non sono ancora cattivo come vuole Spalletti, ma la squadra ha bisogno di me, vero mister?». E Spalletti, al suo fianco annuisce. Il tecnico avrà bisogno di tutti, in realtà: recuperati Peres ed Emerson, che però potrebbero finire in panchina. Probabile un ritorno al 4-2-3-1 con Rudiger esterno destro e Mario Rui a sinistra; in avanti ballottaggio tra El Shaarawy e Perotti.