Dal ritiro di Pinzolo, dove si sta allenando la Roma Primavera, il difensore Jacopo Mirra, ha rilasciato un’intervista dove ha parlato dei suoi obiettivi stagionali. Queste le sue parole:
Prometto che non ti rubo troppo tempo, perché questo è il momento del riposo e ce n’è bisogno in questi giorni, o sbaglio? “No, no, non sbagli, perché il mister ci sta facendo spingere tanto. Praticamente tutti i giorni doppia seduta: la mattina corriamo a secco, il pomeriggio tutto in situazione, e stiamo raggiungendo belle velocità”.
Diciamo che qui state mettendo le basi, quanto devono essere solide queste basi per fare una grande stagione? “Il ritiro fa gran parte della stagione, sia per mettere benzina nelle gambe per poi la stagione che sarà, sia per far capire ai ragazzi nuovi il comportamento che si deve avere in una squadra Primavera”.
Quanto aiuta un ritiro del genere per poter diventare veramente squadra? “Aiuta tantissimo. Avendo avuto esperienze personali, due anni fa, salendo a metà stagione con il mister, quando c’erano Cherubini, Pagano, Pisilli, tutti loro, stiamo facendo un po’ la loro parte con i ragazzi più piccoli del 2008”.
Essere anche il più grande, è una responsabilità e quanto pesa? “No, è più una responsabilità, un peso no. Responsabilità perché hai il dovere di far capire i comportamenti e i modi che si devono avere in una squadra Primavera, ma non un vero e proprio peso”.
Ti piacerebbe anche vestire la fascia di Capitano? “Sicuramente sarebbe un onore enorme. Essendo nella squadra in cui sono cresciuto e la squadra che tifo da quando sono piccolo, però non la pretendo sicuramente. Sarebbe un grande onore”.
Anche perché si può essere leader in campo anche senza fascia? “Sì, certo, sicuramente”.
Difesa a tre, difesa a quattro, hai preferenze? “No, il mister sta facendo capire i movimenti che sono maggiormente con la linea più che con l’uomo, quindi passando da difesa a tre o a quattro non ci cambia molto”.
Nella tua testa è la stagione della tua consacrazione, quanto ci credi possa essere finalmente la tua stagione? “L’anno scorso un po’ di sfortuna c’è stata. Non avendo mai avuto guai fisici a livello muscolare, quel brutto infortunio al flessore, con un po’ di ricaduta, mi ha portato a star fuori per tutta la seconda parte di stagione. Però è tutto buttato alle spalle. Anzi, posso dire che serve come esperienza, appunto, come si dice: a curare maggiormente il proprio corpo, il riposo, la prevenzione prima dell’allenamento. Tutti questi fattori che sono molto importanti”.
Quanto hai sofferto a stare fuori, soprattutto nella fase finale? “Sicuramente tanto, anche perché mi ero trovato nel mio spazio. Ho sofferto, però comunque sono stato vicino alla squadra: ho gioito quando c’era da gioire, ho sofferto quando c’era da soffrire con la squadra”.
Quanta voglia ha il gruppo di riprendersi quello che avevi lasciato sul campo? “Sicuramente tanto. Avevamo fatto una regular season strepitosa l’anno scorso, arrivando primi con grande distacco dalla seconda e quest’anno vogliamo riprenderci quello che ci aspetta”.
Che tipo di difensore sei? Come ti descriveresti? “Moderno. Palla al piede, d’impostazione, veloce e di lettura”.
Una bella descrizione… “Sì (Ride ndr.)”.
Dove si arriva quest’anno? “Primi”.
FONTE: Youtube AS Roma











