(…) Certe cose non si possono dire, ne mettere in piazza. E allora è anche giusto che la Roma difenda il suo più grande investimento della scorsa stagione, un giocatore costato oltre 40 milioni, tra i 38,5 di minimo garantito al Girona e le commissioni all’agente del giocatore. Ma è altrettanto vero che Dovbyk sembra sempre più involuto, sempre più lontano dall’idea di calcio di Gian Piero Gasperini. (…)
Contro l’Aston Villa, ad esempio, ha toccato appena 17 palloni, non ha mai tirato in porta, ha fatto fatica a difendere anche dei palloni facili per uno con il suo fisico e quando ha avuto la palla giusta (il taglio in verticale di Angelino che lo aveva messo praticamente in porta) l’ha stoppata male, funzionando più da difensore che da attaccante. (…) E allora anche ieri pomeriggio, nell’allenamento aperto ai tifosi al St. George’s Park, a un certo punto l’ucraino ha lavorato da solo per circa mezzora con Tullio Gritti (vice di Gasp) e Gabriele Boccolini, il preparatore atletico. (…)
Ma la verità è che se dovesse arrivare un’offerta importante (almeno 32 milioni di euro, per evitare minusvalenze considerando l’ammortamento già a bilancio) il club si metterebbe subito a tavolino, per poi andare a cercare qualcosa altrove. Perché poi l’impressione è che anche il recente arrivo di Ferguson gli abbia messo addosso una pressione che Artem non riesce a gestire e incanalare nel modo giusto.
Per lui c’è stato un tentativo del Villarreal in prestito, respinto dalla Roma. Ma gli hanno messo gli occhi addosso anche il Leeds (Mateo Joseph e Patrick Bamford potrebbero infatti andar via) e il West Ham. In caso di addio dell’ucraino, la Roma potrebbe quindi decidere di virare o su Krstovic (un pallino da sempre di Gasperini) o Fabio Silva, sempre che il Wolves decida di abbassare le pretese attuali. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese











