Ci vorrebbe la bacchetta magica per “gasperinizzare” la rosa della Roma. I duri allenamenti tra Trigoria e Burton – un toccasana per fare in modo che la squadra non tiri i remi in barca in primavera, come spesso è accaduto in passato – porteranno certamente l’asticella della resistenza fisica a un livello molto elevato, eppure non potranno aumentare la qualità complessiva, né la capacità di alcuni calciatori di essere più dinamici e meno compassati. Tutte caratteristiche che si comprano solo al mercato.
(…) Ma la crescita qualitativa di un gruppo non si misura soltanto da ciò che serve, ma pure da ciò che già si ha e non sembra funzionare alla perfezione. Ad esempio, sono sicuramente in ritardo sulla tabella di marcia Wesley, Hermoso, Dovbyk e Rensch. (…) Gollini, Kumbulla, Salah-Eddine e Darboe restano in uscita, mentre Cherubini tutto sommato piace ma per avere minuti dovrà necessariamente trasferirsi altrove.
Il poker incassato dall’Aston Villa, «una squadra che aveva una marcia in più» come ammesso dallo stesso allenatore, ha fatto emergere le lacune più evidenti. A partire dalla difesa: quando gli avversari si sono liberati dalle marcature uomo su uomo, trovando spazi in seguito a delle uscite di pressione sbagliate (vedi Celik ed Hermoso), sono sembrati dei coltelli nel burro. Lì manca un velocista.
(…) Matias sembra l’unico a poter mettere in pratica il mantra gasperiniano del «puntalo! puntalo!». Tutti gli altri esterni non hanno la progressione nel motore. E se a centrocampo la squadra è parsa ancora un po’ troppo compassata, forse per la stanchezza, a destra e a sinistra Wesley e Angeliño non sembrano avere letteralmente delle alternative che sappiano stimolare una sana concorrenza e far rifiatare i titolari. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











