L’Irlanda si deve ancora riprendere dallo shock per la sconfitta contro l’Armenia, la peggiore della sua storia in una partita ufficiale. Mai la selezione aveva infatti perso contro una rivale fuori dalle prime cento del ranking Fifa, e adesso la qualificazione al Mondiale non solo è difficile, ma è quasi impossibile. Tra le critiche e i processi che avvolgono la nazionale e chi la sta guidando, un solo giocatore sceso in campo a Erevan è stato salvato e, fortunatamente per la Roma, risponde al nome di Evan Ferguson. I media irlandesi vedono nel ventenne il personaggio su cui costruire la rifondazione della rosa, lo hanno elogiato per i due gol segnati all’Ungheria e all’Armenia ma anche per la sua partecipazione al gioco e per il suo senso di responsabilità nel restare sempre concentrato e in partita. (…)
Gongola Evan, gode la Roma che ieri ha riabbracciato il ragazzo a Trigoria ed è pronta a farne il suo speciale numero nove. È lui l’attaccante su cui punta Gasperini (…), è lui che nelle prossime gare dovrà trascinare la squadra e garantirle gol e prestazioni positive per finalizzare la manovra offensiva. Il primo irlandese nella storia della Roma sarà anche il primo centravanti under 21 negli ultimi 30 anni a giocare tre partite consecutive da titolare in Serie A. L’ultimo? Un certo Francesco Totti (che allora proprio centravanti non era), quando nel lontano 1995 inanellò per la prima volta tre partite di fila in campionato contro Napoli, Brescia e Lazio. La terza di Evan sarà contro il Torino, solo poi arriverà l’attesissima stracittadina. Non male come inizio in giallorosso, considerando che Ferguson ha tutta una stagione per mettersi in evidenza e per dimostrare di meritare il riscatto dal Brighton per 35 milioni di euro.
Ecco quindi la terza da titolare dopo le prime due di livello e spessore contro Bologna e Pisa. Gasp lo ha voluto subito buttare nella mischia ed Evan ha risposto presente. Prima all’Olimpico contro Italiano partecipando all’azione della rete di Wesley, quella della vittoria, poi all’Arena Garibaldi servendo l’assist per il gol da tre punti di Soulé. E che assist: spalle alla porta, ha lavorato il pallone trovando l’inserimento in area del fantasista argentino; palla giusta al momento giusto, e inevitabilmente il primo abbraccio di Gasp al triplice fischio è stato proprio per quel ragazzone alto 188 centimetri che ha già l’esperienza di un professionista navigato. (…)
Adesso Ferguson vuole trovare il suo primo gol in giallorosso. Gasp vuole renderlo protagonista della Roma con un trattamento alla Retegui, dandogli spazio, facendo giocare la squadra per lui e, quindi, portandolo in doppia cifra di gol. I presupposti sono positivi: il suo entusiasmo dopo le reti in nazionale, quello di un Olimpico sold out e che lo ha già proclamato beniamino della piazza, la fiducia di un tecnico che crede in lui ed è pronto a puntarci come titolare, il feeling con lo spogliatoio e con i suoi colleghi di reparto. Insomma, contro il Torino il primo obiettivo è quello di vivere lo stesso coinvolgimento nelle azioni come nelle precedenti gare, poi quello di riuscire a firmare il tabellino dei marcatori così da presentarsi al derby con l’entusiasmo e la grinta necessaria ad affrontare una gara così sentita. L’ambiente è pronto a osannarlo e ad affidargli quel soprannome – “Fergu-gol“ – (…).
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











