L’allenatore del Torino, Marco Baroni, e i giocatori Simeone, Ngonge e Coco, hanno lasciato delle dichiarazioni dopo la vittoria sulla Roma:
BARONI DAZN È la cura del dettaglio la chiave? “C’è tanto lavoro. Abbiamo cambiato tanto, gli ultimi innesti sono arrivati a fine mercato. Alcuni giocatori venivano da annate dove non erano molto utilizzati. Dobbiamo fare un percorso con la squadra. Abbiamo cercato di portare pressione e abbiamo tenuto bene il campo. Pensavamo di poter andare in difficoltà con il 4-3-3. Dopo il gol c’era spazio per portare ancora pressione, ma c’era molto caldo oggi”.
Avete avuto un equilibrio perfetto… “Vieni a giocare in uno stadio importante, dovevamo fare una partita di grande spessore. La prima giornata è stata difficile, ma non c’erano i tempi ancora. Abbiamo potuto lavorare e abbiamo preparato questa partita. La squadra può trovare più convinzione e più coraggio. Alcuni giocatori troveranno migliore condizione, come Asllani. C’è da lavorare, ma non ci spaventa. Siamo appena partiti con un gruppo nuovo e siamo contenti per questa partita. Avevamo un inizio con squadre difficilissime”.
Con Simeone c’è anche Adams. E poi Zapata… “Non è un problema. Devono andare verso le necessità della squadra, trovare una compattezza. Stiamo aspettando Duvan, è un professionista meraviglioso. La stessa cosa per Adams. Per me metterli in campo non è un problema”.
CONFERENZA STAMPA Una vittoria di astuzia e carattere… “Ho molto rispetto di Gasperini, sapevo che potevano giocare con due trequartisti in attacco. Siamo stati bravi a vincere la partita. Anzi, in questo momento la stima verso di lui è ancora maggiore. In settimana pensavo che loro potessero schierarsi con due o tre trequartisti che ci avrebbero potuto dare fastidio. Secondo me il 4-3-3 può andare in difficoltà contro questo tipo di assetto, perché si abbassano molto a prendere palla. Ho quindi pensato di togliere un centrocampista e inserire un difensore in più, per uscire meglio su questi giocatori e gestire l’ampiezza. Con la Fiorentina, ad esempio, avevamo scelto il 3-4-1-2 e avevamo tenuto bene il campo, perché c’erano i riferimenti. I due o tre trequartisti ti portano fuori posizione e i difensori centrali possono andare in difficoltà. Per questo abbiamo optato per questa soluzione. Al di là di questo, abbiamo preparato la partita cercando di dare pressione, tenerli lontani e andare nell’area avversaria. Nel primo tempo l’abbiamo fatto molto bene. Ai ragazzi ho fatto i complimenti. Nell’ultima parte, anche per il caldo e le poche energie, ci siamo abbassati troppo: è un errore che non dobbiamo fare, perché così rischi di concedere occasioni solo per esserti abbassato”.
Simeone ha risolto la partita… “Nel progetto iniziale pensavamo che non saremmo riusciti a prenderlo. Quando il presidente mi ha parlato di questa opportunità, ho detto subito di prenderlo, perché è un giocatore che mi piace: ha energia e attacca continuamente la profondità. Ora spero di riportare tutti e tre gli attaccanti alla miglior condizione. Intanto di riavere Duván almeno a un livello medio, perché gli manca ancora qualcosa. Con loro tre in forma possiamo avere un’altra soluzione, non giocare sempre allo stesso modo. In questo momento Giovanni ci dà quello che ci serve: la squadra ha tanta energia, lui ci aiuta molto nella prima pressione. Ha fatto una buona partita, sono contento che abbia trovato anche un gran gol. Ma non mi stupisce”.
Avete dimostrato molto più rispetto alle prime due gare… “Mi sono arrabbiato dopo la gara di Milano. A San Siro nel primo tempo abbiamo fatto due falli, tra primo e secondo tempo sei, mentre l’Inter ne ha fatti venti. Il Torino si è presentato lì e ha giocato una partita troppo pulita: abbiamo fatto 350 passaggi, ma con pochi contrasti, e quattro errori ce li siamo creati da soli. Se non vinci, impari: quella è stata una lezione dura, che ci ha riportato con i piedi per terra, me compreso. Siamo ripartiti lavorando molto sulle pressioni: una squadra che andava fuori senza portare pressione, nel calcio moderno non può funzionare. Dobbiamo essere capaci di aggredire nella metà campo avversaria, con le giuste distanze. Ora la squadra sta iniziando a farlo. Io non sono un cercatore di alibi: questa squadra con me oggi ha fatto 25 allenamenti. In conferenza pre-gara un giornalista mi ha detto che ero al centesimo giorno: ma se si conta dal primo contatto col Torino, non è la stessa cosa. Bisogna ricordarsi che il percorso di un allenatore non è immediato. Abbiamo giocatori che l’anno scorso hanno giocato poco o nulla: Simeone, ad esempio, l’ultima partita intera l’aveva fatta con il Napoli. C’è del lavoro da fare, a me il lavoro non spaventa. Non chiedo tempo, perché non ne abbiamo: quindi è inutile chiederlo”.
Il portiere è il suo primo giocatore di movimento? “Oggi abbiamo cercato questa soluzione perché loro venivano avanti a portare pressione. Le squadre di Gasperini ti prendono uomo su uomo, quindi abbiamo provato a svuotarli dentro e ad allungarli un po’. È una soluzione che, piano piano, spero di riuscire a mediare con il lavoro”.
Asllani la sta stupendo? “Sì, ma lui è un buon giocatore. Devo stimolarlo a fare il passo giusto, ma è un calciatore che ha voluto fortemente il Torino, nonostante tante altre richieste”.
Quanto vale questa vittoria? “Le vittorie sono sempre importanti, aiutano sempre. Quando sei in un percorso da costruire con una squadra nuova, ti danno più convinzione nel lavoro. A me piace giocare come ci si allena: loro arrivano con la voglia di allenarsi, ed è fondamentale per ritrovarlo poi sul campo”.
NGONGE DAZN Cosa può dare Simeone a questo Torino? “Ci può dare sicuramente quell’atteggiamento e quella grinta che mette in campo ad ogni partita e in ogni allenamento: la sua carica. Ogni partita può darcela anche in termini di qualità. L’abbiamo visto oggi sul gol: è un grande giocatore in più per questa squadra”.
Cosa è cambiato dopo il 5-0 dall’Inter? “Credo che quel 5-0 contro l’Inter abbia influito soprattutto sui risultati e sull’atteggiamento: è stata una gran botta in testa, ma l’abbiamo messa alle spalle e siamo ripartiti da quella partita contro la Fiorentina. Il vero cambiamento è stato nello spirito di squadra”.
Quanti gol può fare Simeone quest’anno? “Io spero che vada in doppia cifra, gli auguro questo”.
COCO DAZN Una grande prova difensiva… “Sicuramente abbiamo sofferto gli ultimi minuti, anche per la stanchezza. Forse ci siamo abbassati troppo, ma abbiamo fatto un’ottima partita”.
Cos’è successo dopo la prima giornata? Siete diventati più squadra? “Dopo la sconfitta con l’Inter ci siamo detti che si ripartiva. Stiamo lavorando bene in allenamento e si vede in campo. Siamo sulla strada giusta”.
Una dedica per questa vittoria… “Volevo mandarti un saluto e un abbraccio al mio ex compagno di squadra Kirian (Rodriguez, ndr). Abbiamo ricevuto la notizia che ha superato un tipo di cancro. Ti mando un grande abbraccio, amico”.
CONFERENZA STAMPA Che cosa a questo punto non ha funzionato nella gara d’esordio e quanto vi è servito avere subito quella sconfitta così forte per trovare la concentrazione che avete dimostrato oggi? “Penso che dopo la prima partita sia stato un periodo duro, ma abbiamo detto che da lì sarebbe ripartita la nostra stagione. Penso che già contro la Fiorentina si sia visto un miglioramento e oggi, anche con il premio dei tre punti, è importante per noi”.
Il cambio di modulo? C’è la difesa a tre, che è stata una delle mosse vincenti del Torino… “Sì, penso che per noi non sia un modulo nuovo, perché, come hai detto tu, siamo abituati a giocare così. Però, se ti dico la verità, penso che non dipenda solo da questo. La settimana scorsa abbiamo giocato anche a quattro e penso che abbiamo fatto una grande partita in casa contro una buona squadra. Sicuramente la differenza l’ha fatta più la cattiveria che ha messo la squadra e la voglia di reagire dopo una sfida dura, che aveva messo in difficoltà la nostra difesa”.
Su cosa si deve migliorare? “Sicuramente penso che dobbiamo migliorare nella fase di possesso, nella gestione del pallone, perché né contro la Fiorentina né oggi siamo riusciti a entrare bene in partita con la palla. Forse oggi un po’ di più, ma anche per la stanchezza negli ultimi minuti ci siamo abbassati troppo e per questo abbiamo concesso occasioni verso la nostra porta. Credo che siano aspetti su cui dobbiamo lavorare, ma come ho già detto, vincere aiuta molto”.
Vi ha aiutato non trovare una punta nella Roma? “Lo sappiamo tutti che è una squadra con grandi giocatori. Chiunque giochi ti mette in difficoltà. Nel primo tempo non è stato così, ma dopo l’intervallo hanno cambiato qualcosa. Però credo che la squadra abbia fatto bene: siamo riusciti a leggere le situazioni di gioco”.
Una dedica? “Forse non riguarda direttamente la partita, ma questa settimana ho ricevuto una grande notizia: il mio compagno Kirill Rodriguez ha superato un tipo di cancro ed è vicino a ottenere la sua vittoria più grande. Sono molto felice per lui, non vedo l’ora di rivederlo in campo e gli mando un grande abbraccio”.
Ferguson vi ha messo più in difficoltà? “Contro queste squadre sei sempre in difficoltà, perché sono tutti grandissimi giocatori. Non è che abbiamo preparato la partita pensando che loro non avessero comunque una punta, ma sono cose che succedono nel calcio. Sappiamo che loro hanno molta varietà nei giocatori. Siamo stati bravi, penso, nel mantenere le distanze”.
SIMEONE DAZN Sei tornato al gol dopo tanto tempo… “Sono contento, non solo per il gol: siamo riusciti a vincere e abbiamo giocato una grande partita. Abbiamo sofferto, ma abbiamo tenuto duro e fatto gruppo. Sono felice anche a livello personale, ma soprattutto perché abbiamo vinto: abbiamo saputo soffrire fino alla fine e sono molto soddisfatto”.
Una dedica per il gol? “A mio figlio e mia moglie Giulia, che è incinta e sicuramente sta guardando insieme a sua mamma. Lo dedico a loro”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma











