Non era facile ripartire come se niente fosse, non era facile rimettersi in moto verso il secondo posto che nel frattempo era ripassato al Napoli. In assoluto non era facile giocare tre giorni dopo quella batosta che faceva ronzare la testa a tutta Roma. Ci volevano mentalità, cuore e convinzione e la Roma ieri sera ha ritrovato tutto questo nel momento più difficile. Ha sofferto molto all’inizio, non si ritrovava, sembrava persa nella sua angoscia di delusa europea, ma alla fine è riaffiorata scrollandosi di dosso prima il Lione e poi il Sassuolo. Che ha lottato, giocato, costruito e segnato, finché in campo è rimasto Defrel, imprendibile per Fazio e company, e finché Spalletti non ha restituito alla squadra l’assetto migliore, con i giocatori migliori. L’avvio è stato terribile, il finale in discesa.
FANTASMA LIONESE – All’inizio la Roma correva come se dovesse trascinare un rimorchio in giro per il campo. Più del Sassuolo, vedeva il Lione. Doveva rimettere in moto la macchina a spinta, troppi colpi sul telaio, troppi bulloni saltati nell’ingranaggio del motore. Il Sassuolo, al contrario, volava leggero sui mali del suo avversario. E’ vero che la prima palla-gol è stata per la Roma, ma è nata per un malinteso fra Letschert e Acerbi, su cui si è fiondato Salah che si è fatto respingere il tiro da Consigli. Erano passati 3 minuti, ma nei 10 successivi il Sassuolo ha messo a soqquadro la difesa della Roma, con interpreti troppo lenti per contenere il passo breve e fulmineo dei tre attaccanti emiliani.
I COLPI DI DEFREL – In quel momento di baraonda, il miglior romanista è stato il romanista mancato, Gregoire Defrel, i cui scatti a ripetizione hanno mandato a tappeto Fazio, il centrale costretto a uscire dalla linea per inseguire quella saetta francese. La Roma non riusciva a ripararsi sugli esterni, Berardi stordiva Bruno Peres e prendeva d’infilata Manolas, Politano saltava Emerson e, con quelle gambette svelte, tormentava Rüdiger. Il gol di Defrel è stato annunciato da un’azione molto simile con il cross di Berardi e il tiro alto del francese. Cinque minuti dopo, il colpo letale: il via è stato di Defrel che col primo tocco ha risucchiato Fazio lontano dall’area, palla a sinistra per Berardi, altro cross, velo di Politano (lo ha perso Emerson), sinistro al volo di Defrel che Fazio non aveva più rimontato.
IL CARATTERE DELLA ROMA – Spalletti aveva fatto quattro cambi rispetto a giovedì. Dzeko, De Rossi e Mario Rui oltre ad Alisson erano rimasti in panchina, ma la Roma aveva ben poco nelle gambe e ancora meno nella testa. Ci voleva la “squadra” che si è visto quando ha iniziato a nuotare contro corrente e di questo Spalletti può essere orgoglioso: per la quarta volta, la Roma ha vinto in rimonta, nessun’altra c’è riuscita in questo campionato. Ha cominciato Paredes (dopo un’altra occasione del Sassuolo) con una delle sue famose sventole da fuori area a rimetterla in corsa. Il gol ha restituito un po’ di forza alla Roma che Strootman ha preso per mano facendola ripartire spesso. Emerson Palmieri ha centrato la traversa, ma quando il Sassuolo saltava il centrocampo era sempre molto pericoloso. Ha avuto due palle-gol (con Politano e Defrel) che Szczesny ha tolto di porta e nel recupero del primo tempo ha preso il gol di Salah, che ha ricacciato in rete il pallone respinto da Consigli su tiro di El Shaarawy. Salah ha segnato usando bene i piedi e ancora meglio le braccia: prima del tocco ha spinto via Peluso.
FUORI DEFREL E DENTRO DZEKO – Dopo un’ora, sono cambiati i centravanti e la Roma ha goduto benefici non solo dal suo cambio, ma anche (e soprattutto) da quello di Di Francesco, costretto a togliere l’indemoniato Defrel per infortunio per far entrare Matri. Spalletti ha messo Dzeko al posto del vaghissimo Bruno Peres, è passato alla difesa a 4, più tre centrocampisti (Paredes in mezzo e più arretrato) e tre attaccanti, Salah a destra, Dzeko al centro, El Shaarawy a sinistra. Ora Strootman sovrastava il trio centrale degli emiliani e una sua triangolazione con Dzeko ha mandato il bosniaco a rete. Sul 3-1 la partita è finita, il Sassuolo ha abbassato il ritmo, spento i motori e incassato la prima sconfitta della sua breve storia in A.