L’allenatore del Nizza, Franck Haise, e il giocatore Dante, hanno risposto alle domande dei giornalisti alla vigilia della partita contro la Roma, valevole per la prima giornata della fase campionato di Europa League, che si giocherà domani all’Allianz Riviera alle ore 21.00:
HAISE Come intendete affrontare questa partita in Europa League? “La domanda è vasta. Se devo dire come vogliamo affrontarla o come la affronto, siamo arrivati a cercare quel quarto posto l’anno scorso. Il gruppo che c’era l’anno scorso ha lottato per qualificarsi per un turno preliminare della Champions League. Non siamo riusciti a qualificarci per la Champions, quindi affronteremo questa partita prima di tutto con molto piacere. Giocare in Europa, giocare domani, penso che ci siano molte altre squadre francesi che vorrebbero essere al nostro posto, quindi viviamoci appieno questa partita. Questo è lo spirito per noi”.
La presenza del capitano significa che ci sarà domani? “Non parlo mai del mio capitano. Qualunque cosa succeda, è il mio capitano. No, ma parteciperà all’ultimo allenamento, poi faremo il punto dopo, ma è presente, e questo è già una buona notizia”.
Sul ritorno di Dante… “Possiamo parlare di tanti ritorni, dato che, a parte Mohamed e Youssouf che sono infortunati, per il resto tutti si allenano. Per la prima volta in stagione, tutti sono in grado di allenarsi. Non dico che tutti i giocatori siano al 100%, alcuni hanno sicuramente preso un po’ di ritardo a causa della preparazione, ma tutti possono allenarsi”.
Puoi dirci, dopo questa sconfitta, come sta il gruppo? “Non so se sarebbe troppo semplice dire che abbiamo appena vinto una partita e va tutto bene, e che ora, dopo averne persa una, subito sorgono i dubbi. Ciò che è certo è che, al di là dei risultati, in quello che vedo negli allenamenti da diverse settimane ci sono aspetti molto più positivi rispetto a prima. Poi, bisogna tradurle in ogni partita di competizione. Questo, penso, sia la nostra sfida principale. La qualità di un gruppo, su questo non ci sono dubbi. Fino a che punto, fino a dove arriveremo, non ho una risposta, ma la qualità del gruppo c’è. Poi, ogni fine settimana, ogni partita, ogni tre o quattro giorni, bisogna metterci molto. È questo che conta. Non possiamo, se prendiamo l’esempio di Brest, essere sotto 1-0 dopo nove minuti, perché ci mettiamo davvero in difficoltà. Sappiamo che, tornando alla partita di domani, contro la Roma e la qualità di questa squadra, bisogna essere pronti dalla prima all’ultima secondo. Questo è un dato di fatto”.
L’anno scorso non è andata bene in Europa. “Cerchiamo sempre di giocare le partite al massimo e non torniamo sulla stagione scorsa. Non voglio dare spiegazioni, perché tanto a nessuno importa. Quello che conta è vivere appieno questa prima partita. Vivere appieno questa prima partita, e poi viverle tutte, appieno, le partite. Solo questo è vero. Lo ripeto, è una fortuna avere partite come questa da vivere. Che sia quando sei giocatore, anche se hai molta esperienza, quando sei allenatore. Devi prenderle al volo, devi solo prenderle al volo. Certo, con intelligenza, perché non si può farlo in qualsiasi modo”.
Appunto, sempre rispetto alla stagione scorsa che bisogna cancellare, qual è l’obiettivo quest’anno in questa Europa League? “Essere riconoscibili, mostrare una vera identità in questa competizione. Non siamo riusciti a farlo necessariamente. E ovviamente, quando dico questo, lo dico anche per vincere le partite, per qualificarci. Lo sapete bene. Qualificarci mostrando i nostri valori, i nostri principi, mostrando l’identità del nostro gioco che ci daranno le migliori possibilità per riuscirci”.
Cosa conosce del calcio di Gasperini e cosa si aspetta? “Gasperini lo seguo da quando era all’Atalanta. È infatti dal 2018 che anche io ho evoluto il mio sistema di gioco. Ho visto parecchie partite dell’Atalanta. Conosco quello che ha fatto e costruito in nove stagioni lì. Poi, si percepiscono i principi forti. Si trova il sistema con i tre difensori, ma è anche la capacità di avere un buon controllo, un buon possesso, con molti giocatori fuori dal blocco avversario, ma allo stesso tempo la capacità di avere un gioco abbastanza diretto, sia in possesso che nelle transizioni. È una squadra che è capace di avere molte forme e che è anche abbastanza difficile, anzi molto difficile e i primi risultati lo dimostrano. Mi aspetto ovviamente una partita difficile. Ovviamente non abbiamo potuto lavorare molto sull’avversario questa settimana, ma lo faremo oggi in particolare, con il video, per i giocatori. Comunque, si sente già, in poche settimane o mesi, la mano di ciò che cercano”.
È sorpreso da questo inizio di stagione della Roma a livello offensivo? “Penso che costruire nuovi schemi di gioco, in modo che tutto funzioni perfettamente, richieda tempo. È per questo che facevo l’esempio dell’Atalanta: vedo che la sua squadra è già molto performante, solida e con grande impatto. Non abbiamo dubbi: sarà ancora più efficace, soprattutto in fase offensiva, nelle settimane e nei mesi a venire. Tra la sua mano e la qualità dei giocatori, non ho molti dubbi da questo punto di vista”.
Cosa dobbiamo aspettarci da El Aynaoui? Sei impaziente di vederlo all’opera? “Non sono troppo impaziente di vederlo all’opera, ma sono molto contento di vederlo, questo è sicuro. Cosa potete aspettarvi? È un giocatore molto completo, sia nella dimensione atletica, sia in quella tecnica, e anche nell’intelligenza di gioco. L’ho visto giocare tra l’altro un po’ più avanzato di quanto sono abituato a vederlo. Ha quell’intelligenza che gli permette di adattarsi, soprattutto nei ruoli centrali del gioco, del centrocampo. Avrete l’opportunità di vedere tutte le sue dimensioni, atletica, tecnica, tattica, e anche dal punto di vista umano e mentale, è un vero lavoratore, con molta umiltà, ed è anche una persona fantastica oltre che un grande giocatore. Trovo che la Roma abbia fatto una scelta molto buona dal mio punto di vista”.
DANTE Come ti senti, come va il tuo ginocchio? “Sto molto meglio. È chiaro che non è facile da spiegare perché ho avuto dei problemi al ginocchio destro, e poi due volte ho compensato con il ginocchio sinistro. Sia nella partita contro il Benfica che ora, il lato sinistro si infiamma un po’, ma stiamo lavorando molto duramente su questo per superare questo ostacolo e poter essere disponibili per più partite possibili questa stagione”.
Il fatto che si tratti di un campionato di otto partite e che la qualificazione possa dipendere solo dalle ultime tre mette un po’ in prospettiva l’importanza della prima partita? “Noi dobbiamo giocare al massimo. Calcolare le partite è l’errore peggiore che un atleta di alto livello possa fare. Con noi è lo stesso, non calcoleremo nulla. Non cominceremo a pensare alle ultime tre partite, alle ultime quattro partite. No, non è questo. È che abbiamo una grande partita davanti a noi, una partita splendida davanti ai nostri tifosi. L’inizio di una stagione in Europa, con un girone molto difficile, dobbiamo prenderci il massimo del piacere. Ma il piacere significa lavorare insieme, fare gli sforzi l’uno per l’altro, mostrare che siamo una squadra unita, coraggiosa, una squadra che ha voglia di mettere intensità e ritmo, e che ha questa voglia di giocare. Comunque, qualsiasi partita giocheremo questa stagione o nella vita, non c’è nulla da calcolare”.
Si dice che questa prima partita sarà importante anche per il futuro… “Tutte le partite sono importanti, comunque. Certo, se inizi con una vittoria in casa, tanto meglio. Quello che dobbiamo cercare nella nostra squadra è già di mostrare un volto solido. Una squadra che è dentro la competizione, che è senza palla, che lavora insieme per non prendere gol. Che i difensori comincino da davanti, che lavoriamo duramente, che dopo aver perso il possesso, torniamo rapidamente, riformiamo il blocco, attacchiamo, siamo insieme? Questa è la domanda e questo è il volto che vogliamo mostrare. Essere solidi, essere dentro la competizione e avere davvero voglia di confrontarsi con queste squadre. È una squadra coraggiosa che trasmette emozioni anche a tutte le persone che sono allo stadio”.
L’avventura in Europa della stagione scorsa può anche servire da motore, come reazione di orgoglio. È questo sentimento di rivincita che vi anima oggi, o bisogna davvero voltare pagina per te? “Ascolta, il passato non possiamo cambiarlo, prima cosa. Secondo, non è lo stesso gruppo. Terzo, so che c’è sempre questa domanda perché fuori si parla molto. Non preoccupatevi, i primi ad esserci stati male eravamo noi e abbiamo anche preso le nostre responsabilità, e quest’anno è una nuova stagione, una nuova Europa League, nuove squadre che affronteremo. Quindi tocca a noi guardare avanti, fare tutto il possibile per prendere il massimo dei punti, ma ancora una volta dobbiamo mostrare a questa squadra che ci sono dei valori, una squadra che ha un’identità, che vogliamo mantenere fino alla fine della stagione”.
Quale immagine hai della Roma? “L’immagine che ho della Roma è che è sempre una grande squadra. Se non sbaglio, negli ultimi dieci anni è stata sempre in Europa. È una squadra che ha sempre dei buoni giocatori, una forte identità, una forte cultura calcistica. Ogni anno costruiscono buone squadre con ottimi giocatori. Quest’anno è lo stesso, con anche un ottimo allenatore. Lo sappiamo tutti che domani ci sarà una grande partita contro una grande squadra. Dobbiamo essere al massimo per affrontarli”.
Sei un difensore di grande esperienza, ma anche la Roma è una squadra di grande esperienza in Europa. Pensi che domani possa contare o magari avendo la Roma cambiato l’allenatore qualcosa può essere cambiato? “No, non penso che cambi molto, perché anche con un cambio di allenatore, con la qualità che ha, forse la squadra diventerà ancora migliore. Però quello che conta sono i giocatori. Hanno sempre giocatori di grande qualità, con molta esperienza, giocatori che giocano nelle squadre nazionali. È chiaro che loro hanno molta più esperienza di noi in questa competizione. Sta a noi anche approfittare del fatto che giochiamo in casa per fare una grande partita, nonostante la loro esperienza”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma











