Un altro incontro – l’ennesimo – sullo stadio della Roma. Ieri Campidoglio ed Eurnova (la società che dovrebbe realizzare l’arena giallorossa e il relativo business park a Tor di Valle) si sono trovati di nuovo faccia a faccia. Cubature, opere pubbliche, parcheggi: sul tavolo ecco le planimetrie e le schede tecniche del progetto rivisto secondo le indicazioni del team Raggi. Tutto il necessario, insomma, per arrivare finalmente a dama: il Comune a trazione M5S adesso ha tempo fino al 30 marzo per redigere la delibera di giunta di “novazione” dell’interesse pubblico dichiarato in era Marino da portare in conferenza dei servizi. A quel punto ci saranno due possibilità. La stessa Eurnova il 5 aprile potrà chiedere un rinvio di 30 giorni sulla conclusione dell’iter. Altrimenti si procederà con una seconda conferenza. Ma più snella, come auspica anche il presidente dell’As Roma James Pallotta. Domenica, dopo il match contro il Sassuolo, ha prima spiegato che «lo stadio avrà un anno di ritardo» per poi aggiungere che l’iter «è nei tempi».
In questo senso, sono arrivate le parole dell’assessore all’Urbanistica Luca Montuori: «Abbiamo chiesto delle piccole integrazioni (manca il calcolo volumetrico e una sezione per verificare le altezze delle 18 palazzine che sostituiranno le tre torri di Libeskind, ndr) ma siamo nella direzione giusta». Già questa mattina il superconsulente Luca Lanzalone, il vicesindaco Bergamo e lo stesso Montuori si vedranno per iniziare a mettere a punto gli atti da portare in giunta. In aula Giulio Cesare, invece, dovrebbe approdare un ordine del giorno sullo stadio. Un espediente per verificare la tenuta della maggioranza su un dossier indigesto per almeno quattro consiglieri grillini.