Ieri è stato fatto un altro passo avanti per l’iter dello stadio della Roma. E’ stata consegnata infatti tutta la documentazione richiesta dal Campidoglio per la preparazione della nuova delibera di pubblica utilità. In particolare ieri sono arrivate negli uffici tecnici del Comune le integrazioni richieste dal neo assessore all’Urbanistica, Luca Montuori. La sindaca Raggi si è presa una vacanza, i suoi più stretti collaboratori stanno lavorando per mettere a punto la nuova delibera di pubblica utilità, dopo aver ricevuto le specifiche tecniche del progetto rivisitato da parte dei proponenti.
LA REGIONE IN ATTESA – La partita non è chiusa, dalla nuova delibera dipenderà l’esito della conferenza dei servizi, convocata per il 5 aprile e Zingaretti ha già fatto sapere che non farà sconti alla Giunta capitolina, riferendosi chiaramente alla parte della delibera che specificherà quali opere pubbliche verranno tolte e quali realizzate e soprattutto quando. Il presidente della Regione ha già detto chiaramente che tutte le opere pubbliche dovranno essere realizzate prima dello stadio. Il termine della presentazione dei documenti alla conferenza è il 30 marzo, ma il Comune dovrà scoprire le carte domani mattina, quando è previsto il consiglio comunale straordinario sullo stadio e sugli impianti sportivi. L’impianto di Tor di Valle continua ad alimentare una divisione all’interno dei M5S. Nelle ultime ore si è tenuta una riunione del gruppo consiliare, nel corso della quale i più critici hanno ribadito le proprie perplessità sulla riduzione delle opere pubbliche nel nuovo progetto. Il capogruppo Paolo Ferrara sta mettendo a punto un documento di compromesso su cui far ricompattare il Movimento.
I RISCHI – I tempi comunque sono destinati ad allungarsi se, entro fine mese, il Comune non presenterà in Regione la nuova delibera di pubblico interesse adottata almeno in Giunta e la Roma una bozza esauriente del nuovo progetto. Senza questi documenti, la Conferenza di Servizi si chiuderà con una bocciatura e, quindi, si ricomincerà tutto daccapo. Per scongiurare questa eventualità che comporterebbe almeno altri sei o nove mesi di attesa, lunedì gli emissari tecnici dei proponenti hanno portato al neo assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, due nuove planimetrie e la lista delle opere pubbliche da inserire nella nuova delibera, separando quelle che danno origine a cubature a compensazione dalle altre.