È tutta una questione di barriere. A breve verranno rimosse quelle in curva Sud permettendo ai gruppi organizzati di interrompere lo “sciopero” del tifo che va avanti da un anno e mezzo. E ieri sera si è tentato di abbattere quelle tra Spalletti e Pallotta che tiene col fiato sospeso la città da un paio di mesi. Il presidente e l’allenatore si sono incontrati insieme al dg Baldissoni (che ha fatto anche da interprete tra i due) ieri a cena intorno alle 21 vicino piazza di Spagna, presente anche Franco Baldini. Spalletti e Pallotta sono usciti dopo un’ora e mezza e si sono salutati sorridendo e abbracciandosi senza rilasciare dichiarazioni. Il tecnico era appena tornato ieri da Firenze dove ha passato due giorni lontano dalle polemiche; il presidente aveva concluso i suoi incontri istituzionali. Sul tavolo della resa dei conti la proposta di Pallotta: rinnovare il contratto e accettare il piano giovani del club, o annunciare l’addio in modo da permettere alla dirigenza di programmare la prossima stagione. Una risposta netta non è arrivata, i dubbi di Luciano persistono. Nel frattempo si guarda anche a un futuro senza Spalletti. Il nome in pole resta quello di Mancini (che si “accontenterebbe” di 3,5 milioni), sale quello di Pochettino e resistono le candidature di Di Francesco e Emery (su input di Monchi). Se il flop cinese al Milan dovesse essere definitivo (ma ieri sarebbero arrivati altri 20 milioni caparra), potrebbe tornare in corsa pure Montella.
Paradossalmente più semplice sarà lo smantellamento dei divisori dell’Olimpico. A confermarlo è Baldissoni: «Dal primo giorno abbiamo cercato di lavorare per superare questo limite delle barriere. Sembra effettivamente, ve lo confermo, che su iniziativa dei ministri competenti si sia arrivati ad una risoluzione. La data non posso confermarvela, ma è questione di giorni». Vicino a lui, durante la presentazione del bilancio d’impatto avvenuta ieri alla Luiss (il Centro di ricerca Governance&Sustainability dell’Università Luiss ha stimato un bilancio di impatto di 10-15 milioni di euro di ritorno sociale degli investimenti del club giallorosso nella stagione 2015/’16), annuisce il presidente del Coni Malagò: «Siamo stati allertati per smantellare le barriere. Attendiamo solo la comunicazione ufficiale della Prefettura». Parole accompagnate da un fragoroso applauso. L’ospite d’onore della giornata di ieri però era proprio Pallotta che ha accettato domande solo dagli studenti: «Qualcuno mi considera come lo stupido americano che viene in Italia a comprare la Roma. Io, però, spero di poter dare qualcosa indietro alla comunità, alla città e non solo alla Roma, mi sento responsabile per entrambe. Vogliamo un’amichevole con il Real Madrid al Circo Massimo, o un concerto live al Colosseo. Questi sono eventi che possono portare milioni di euro alla città. All’inizio qui nessuno pensava che potessimo fare uno stadio. Abbiamo lottato, ci sono stati rinvii. Noi siamo concentrati sul lato commerciale. Nei prossimi mesi ci concentreremo sulla maglietta, ho sentito 10-11 potenziali sponsor, tra cui aziende asiatiche».