Prendete il miglior portiere della Serie A e aggiungeteci un assetto difensivo di qualità e quantità. A parte preparate atleticamente la squadra a una intensa stagione e aggiungeteci di partita in partita le idee tattiche che ben si amalgamano al sistema di gioco. Non dimenticate di servire il tutto con una buona dose di fattore psicologico, ed et voilà, la Roma capolista è pronta. Basta “soltanto” seguire la ricetta di Gasperini, perfezionata negli anni all’Atalanta e adesso ritoccata per i gusti della Capitale.
Una prelibatezza da tre stelle Michelin per i tifosi che non assaporavano una portata da primo posto da addirittura dodici anni. Un successo costruito mattone dopo mattone, dentro un progetto tecnico che oggi racconta di una squadra solida, intensa e consapevole di poter prima di tutto qualificarsi in Champions, e poi chissà, anche di sfruttare i passi falsi delle pretendenti allo scudetto per compiere una vera e propria impresa. Le 350 vittorie in carriera raggiunte da Gasp nei campionati professionistici non sono un caso ma il frutto di una filosofia riconoscibile, (…).
Le fondamenta di questa Roma – che ha 11 punti in più della scorsa stagione – partono da dietro: miglior difesa d’Europa insieme all’Arsenal, appena 5 gol subiti in campionato. Numeri che raccontano l’equilibrio di un gruppo che non concede nulla. Il terzetto dei centrali funziona, gli esterni coprono e attaccano con la stessa dedizione, e Svilar, autentico muro, completa il quadro con una sicurezza ormai disarmante. Gasp ha plasmato una retroguardia che respinge e costruisce: (…).
Altro marchio di fabbrica del tecnico è la valorizzazione dell’intera rosa. Dieci marcatori diversi da inizio stagione: un dato che racconta di un sistema fluido, in cui il gol è una responsabilità collettiva, non di un singolo. La Roma non dipende da un bomber, ma da un’idea. Ogni giocatore sa cosa fare e quando farlo.
C’è poi la tenuta atletica, forse l’aspetto più impressionante. La Roma è la squadra che corre di più e meglio: intensità e continuità sono le chiavi del pressing alto, del recupero palla immediato, delle ripartenze brucianti. Lavoro scientifico, firmato dallo staff di Gasperini, che fa sembrare leggera una squadra che in realtà macina chilometri e fatica senza mai dare l’impressione di essere in affanno.
Ma non si arriva in vetta solo con i muscoli. Il fattore psicologico è l’altra colonna del progetto. La Roma non parla di obiettivi, ma lavora giorno per giorno. Gasp ha costruito un gruppo che lo segue ciecamente, che non si perde dietro alle illusioni premature ma che tira dritto puntando sulla personalità del proprio allenatore. È una squadra concentrata, compatta, che guarda nella stessa direzione. (…)
(…), il gioco. Veloce, verticale, moderno. Il rodaggio europeo ha reso la Roma più rapida nelle transizioni e più convinta nell’impostazione offensiva. Oggi la squadra attacca con più uomini, varia soluzioni e mantiene quella cattiveria che serve per dominare anche le partite più complicate. Gasp non ha inventato la Roma, l’ha migliorata: ha preso il meglio di quanto c’era, ci ha aggiunto metodo, intensità e ambizione. E adesso i giallorossi si godono il panorama, con la consapevolezza che, se la ricetta resta questa, il sapore del primo posto potrebbe anche durare a lungo.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











