Dieci partite a guardare il mondo da gregario, quasi un dettaglio sul fondo della panchina. Poi, all’improvviso, il lampo: tre gare, più minuti che nelle precedenti messe insieme, e la sensazione che la carriera romana di Baldanzi abbia finalmente trovato una curva diversa, più luminosa. È la parabola del “nuovo” Tommaso, quello che ora vede (il campo), e soprattutto ci crede. In cosa? In un piccolo grande miracolo: ritagliarsi un posto da protagonista in una Roma che in attacco ha disperatamente bisogno di gambe, idee, gol e fantasia. L’obiettivo è convincere Gasperini, (…), per restare nella Capitale, senza dover preparare le valigie per un trasferimento invernale.
Quella che attende Baldanzi è una vera prova del nove. Come le partite, quindi le occasioni, per dimostrare di meritare fiducia e futuro. E pensare che in estate era praticamente già stato salutato: valigia pronta per Verona, trasferimento imbastito e poi saltato solo perché Massara non ha pescato il sostituto. E invece eccolo qui: rilanciato da Gasperini, che nell’ultimo mese gli ha ridisegnato addosso un ruolo nuovo di zecca. Falso nove, alla Dybala: un attaccante di movimento che apre spazi, cuce linee, si muove tra le pieghe del reparto per dare soluzioni ai compagni e costruirsi qualche occasione personale. E la risposta? Non male. Udinese, Cremonese, Napoli: tre prove positive e di personalità. E contro gli azzurri ha persino sfiorato l’impresa, quel sinistro a fine gara respinto da Milinkovic-Savic (…).
Numeri alla mano, la scossa c’è: nelle ultime tre gare ha tirato più che nelle prime dieci complessive. Idem per i minuti: 153 nelle ultime tre, dieci in più di quanto accumulato nelle precedenti dieci. Serve aggiungere altro? Forse sì: manca il gol. L’ultimo in Serie A risale al 22 settembre 2024, la prima partita con Juric in panchina, contro l’Udinese. L’ultima rete in assoluto è addirittura quella di Coppa Italia del 18 dicembre 2024 contro la Sampdoria: quasi un anno di silenzio. Con Ranieri, solo scampoli, mai decisivi. Troppa insicurezza, troppe ombre addosso da quando è arrivato a Roma il 1° febbraio 2024. Ma il tempo, quello, è dalla sua parte: 22 anni (23 a marzo) e margini enormi. (…).
Si riparte dal Cagliari, in una gara dove spazio e responsabilità non mancheranno, viste le diffi coltà realizzative di Ferguson e le condizioni non ottimali di un Dybala influenzato. E poi via, fi no al Torino di metà gennaio: nove partite tra campionato e Coppa Italia per riscrivere il proprio destino. Baldanzi ha fi nalmente la porta aperta davanti. (…).
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











