A metà dicembre cominciano le manovre vere per gennaio. Quelle che non si vedono ancora nei comunicati, ma che si sentono nei corridoi: chiamate, intermediari, nomi che tornano con insistenza. E alla Roma, più che altrove, tutto ruota attorno a una domanda semplice e scomoda: come si cambia l’attacco senza avere spazio per cambiarlo? La risposta potrebbe passare da Artem Dovbyk. O meglio: dalla possibilità di cederlo. Un noto intermediario lo sta proponendo a più club, come già accaduto in estate.
Nei giorni scorsi si è parlato del Fenerbahce, ma nelle ultime ore è salita un’idea più articolata e più “familiare”: la Roma segue Beto, centravanti dell’Everton in scadenza nel 2027, e ragiona su un’operazione incrociata con Dovbyk. La regia è credibile: Dan Friedkin controlla entrambi i mondi, e quando i club condividono la stessa proprietà, le operazioni possono essere studiate con maggiore flessibilità. Resta da capire la volontà dell’ucraino, e soprattutto la fattibilità economica di un’uscita a titolo definitivo, che è ciò che davvero farebbe la differenza.
Perché il punto è questo: Gasperini vuole intervenire davanti e la Roma sa che, per farlo, deve prima liberare peso. In quella direzione si muove anche la pista principale, che non cambia: Joshua Zirkzee resta il primo nome sulla lista. Dentro questo incastro si infilano altri nomi che sembrano legati da un filo comune. Jeff Ekhator, attaccante 19enne del Genoa, è un profilo monitorato e appartiene alla stessa “famiglia” che sta cercando acquirenti per Dovbyk: se si sblocca l’uscita dell’ucraino, non è impossibile che cresca anche la candidatura del ragazzo.
FONTE: La Repubblica











