La differenza sottile come una lastra di marmo tra voler fare un gol e dover fare un gol aiuta a capire perché la Roma non pareggia mai. Quindici partite di campionato, più sei di Europa League, non le sono (ancora) bastate per far uscire il segno “ics” sulla schedina della sua stagione. E, a questo punto, il bizzarro dato non può essere (più) casuale. Il gruppo di Gian Piero Gasperini o vince (14 volte) oppure perde. Con un trend consolidato: se va in vantaggio, porta a casa il risultato; se va sotto, amen (solo a Firenze non è accaduto). Strano, no? Provando a dare una spiegazione a ‘sto fenomeno, vien fuori che c’entra il mal di gol. Ma come: sempre il solito, irrisolto problema? Ovvio. Il punteggio che più ha accompagnato GPG è stato l’unoazero e/o lo zeroauno. Faccio un gol, mi difendo e – con una difesa super – conquisto la vittoria; se subisco la rete degli avversari, invece, non avendo una consistente forza d’urto fatico tanto a recuperare la partita. Ecco il fi lm giallorosso dell’annata.
C’entra o no, perciò, il problema del gol? È più di un’ipotesi. Forse una spiegazione logica al “Mai dire pari” non esiste, chissà che tutto sia davvero frutto del caso ma i numeri nascondono sempre una (grande) verità. E, allora, è il caso di porsi una domanda: quanto valgono realmente gli otto gol al passivo in campionato se quelli all’attivo sono soltanto sedici? Conta di più non prendere gol o farne? In termini numerici, per farsi un’idea ragionata della faccenda non può essere trascurata la diff erenza-reti, a gioco lungo dato chiave: la Roma oggi è a dr +8, l’Inter capolista è a +20. L’Inter ha segnato più del doppio della Roma (34 reti), ha subìto quasi il doppio dei giallorossi (14) e sta davanti a tutti. Come dire: conta segnare; conta un po’ meno non subire. Si vincono i trofei con il miglior attacco, non con la miglior difesa. E la Roma, si sa, segna poco. Troppo poco. Da qui, la necessità di trovare un uomo dal gol facile. Siamo tornati al punto base: manca un attaccante che sappia far centro con il ripetitore; uno che sia in grado di fi nalizzare la mole di gioco offensivo prodotto dalla squadra. Uno che ti dia una robusta mano a sbloccare le partite e pure a riacchiapparle.
Le notizie legate al calciomercato assicurano che il ds Massara sia al lavoro per accontentare (finalmente) Gasp, circolano nomi su nomi perché, evidentemente, qualcosa si sta muovendo. Come si stanno muovendo procuratori di ogni categoria, prontissimi a offrire il meglio – a loro dire – che ci sia. Intanto, prima dell’apertura della sessione invernale delle operazioni, la Roma dovrà affrontare a ranghi ridotti Juventus (in trasferta) e Genoa all’Olimpico. E dovrà farlo con ciò che ha in casa: Dybala, che va considerato una riserva; Ferguson, che contro il Como non ha confermato/ ripetuto le bellezze di Glasgow e Dovbyk he non è ancora (ri) pervenuto. E, come praticamente capita dallo scorso agosto, è già cominciato il “totoattacco” in vista del prossimo appuntamento. Gasperini, bravissimo nel proporre formule magiche, ha già un’idea in mente ma la tiene ben nascosta: Spallettone non ha bisogno di aiuti di alcun tipo per mettere in difficoltà la sua ex squadra.
FONTE: Il Corriere dello Sport – M. Ferretti











