De Rossi sotto la Sud con la sua ex (??) squadra che lo guarda commossa è prima che un dipinto di romanismo una lezione di giornalismo. Che c’entra? De Rossi è stato cacciato dalla Roma da chi all’epoca gestiva Trigoria perché la squadra non lo seguiva più, ma tipo roba al limite dell’ammutinamento. Credo che sia la prima volta che un’intera ex (???) squadra terminata una partita si fermi a guardare lo spettacolo di arte varia di un suo ex allenatore che va a salutare i suoi ex (ma quelli ex!?!?) tifosi. Erano più commossi di lui. Non stiamo al livello delle armi di distruzione di massa che gli Usa si sono inventati per attaccare l’Iraq (anche se sembra più verosimile), ma inventarsi che i giocatori erano contrari a un tecnico che seguono anche se allena un’altra squadra suggerisce la misura del vuoto fra quello che succede e quello che si può raccontare.
Per fortuna che c’è la Curva Sud… De Rossi anche qui è uno spunto per vedere tutta la distanza fra social, chiacchiericci vari e lo stadio : non credo ci sia mai stato un calciatore della Roma tanto maltrattato “virtualmente” (Capitan Ceres, lo sgarro sotto la barba…) così come invece tanto amato “realmente”: in 616 partite non si è preso un fischio, lunedì sera è stato acclamato anche con la divisa di un altro colore (…addio a Piero). È che le fonti vanno verificate e per De Rossi sarebbe bastato poco: bastavano gli occhi (d’altronde quella è la prima fonte di un giornalista). Non permettete mai a nessuno di mettersi in mezzo a questa “robba“ qua: l’amore per la Roma non sa smettere di amare.
FONTE: Il Romanista – T. Cagnucci











