L'”esempio perfetto”. Con Hermoso la difesa romanista è assicurata: nessun rischio per la porta, blindata pure dai guantoni di Svilar. Ma è il centrale spagnolo la vera rivelazione – 17 presenze, un gol – della retroguardia giallorossa nella prima stagione dell’era Gasperini. Senza Ndicka (in coppa d’Africa), Hermoso ha preso in custodia il reparto. Qualche giorno fa Gasperini l’ha battezzato «leader, esempio perfetto». Non solo in campo, ma nello spogliatoio: «Non le conoscevo, ma le sue caratteristiche lo hanno reso una colonna portante di questa squadra, non solo per le qualità tecniche».
Hermoso, in ogni caso, è l’albero maestro di quel «nucleo portante» di giocatori che il tecnico elogia sempre. E che non può lasciare fuori. Anche se c’è il rischio d’infortunio. Alle prese con una forma di pubalgia – e in dubbio fino alla fine per la titolarità contro il Genoa – lo spagnolo è sceso in campo – regolarmente per novanta minuti, serrando i cancelli del suo reparto, di fatto inaccessibile se non grazie a un gol abbastanza casuale di Ekhator. Per il resto, tanta sicurezza. Una certezza ritrovata dopo mesi di precarietà: Hermoso era fuori dal progetto, Gasperini l’ha fatto rinascere.
FONTE: La Repubblica











